Seveso – 10 luglio 1976

Il 10 luglio 1976 una nube chimica tossica, sprigionatasi dalla fabbrica Icmesa di Meda, investì le cittadine di Desio e di Seveso. Il micidiale composto a base di Diossina provocò il maggior disastro ecologico mai verificatosi in un paese industrializzato. Il processo di decontaminazione è durato oltre 10 anni.   L’incidente avvenne alle 12:37, quando un reattore dello stabilimento destinato alla produzione di triclorofenolo esplose producendo una nube tossica che si spostò verso sud spinta dai venti. Una delle sostanze chimiche presenti in questa nube era la TCDD, il tipo di diossina più tossico, capace di causare tumori, gravi malformazioni…

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Great Pacific Garbage Patch

Veramente siamo riusciti ad arrivare a tanto? Plastica, rifiuti, spazzatura… il tutto in pochi decenni. Il Great Pacific Garbage Patch è il più grande accumulo di rifiuti nell’oceano. E’ considerato una bomba ad orologeria, molto più grande di quanto si creda. Immaginate di essere nell’Oceano Pacifico, magari su un’isola, seduti su una comoda sdraio con un cocktail in mano. Immaginate che quell’isola sia fatta di plastica e che sia grande quanto la Spagna. Questo vi darà un’idea delle dimensioni del Great Pacific Garbage Patch, la gigantesca superficie creatasi al largo dell’Oceano Pacifico grazie alla convergenza di rifiuti (per lo più plastici), provenienti da tutto il…

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Alluvione Valtellina – 18 Luglio 1987

Era il 18 luglio e pioveva da giorni. Troppo. Quella notte del 1987 il fragile territorio della Valtellina non riuscì più a contenere tutta quell’acqua e cominciarono le frane. Sarebbero terminate solo dieci giorni dopo, il 28 luglio, con la frana più grave, quella che in Val Pola fece scomparire in un colpo solo due interi paesi, Sant’Antonio Morignone e Aquilone.  Il disastro della Valtellina accese vivamente in Italia il dibattito sul rischio idrogeologico e sulle responsabilità dell’uomo in questo tipo di disastri. Alcuni politici e amministratori parlarono di ineluttabilità dei fenomeni franosi. Altri, fra cui geologi, ambientalisti e giornalisti…

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Terra dei fuochi – 1970/giorni nostri

Si chiama Terra dei fuochi dal 2003 quando i giornalisti hanno trovato il termine giusto per inserirla nei titoli, ma il problema nasce addirittura negli anni 70. La Terra dei fuochi è un’area situata indicativamente tra Napoli e Caserta, lungo il litorale flegreo e nell’entroterra, dove da anni avviene uno dei peggiori crimini ambientali: quotidianamente, e per più volte, ingenti quantità di immondizie urbane, rifiuti speciali e scarti industriali tossici vengono scaricati all’aperto, lungo le strade o in campagna, e successivamente bruciati. Si tratta di smaltimento abusivo, praticato illecitamente per non sostenere i costi di una struttura regolamentare, che provoca…

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Chernobyl – 26 aprile 1986

Cernobyl, cittadina della Russia settentrionale, divenne tristemente famosa in tutto il mondo dopo il 26 aprile del 1986 quando, durante l’esecuzione di un test nella locale centrale elettronucleare, nel corso di una simulazione di guasto al sistema di raffreddamento, le barre di uranio del nocciolo del reattore nucleare si surriscaldarono fino alla fusione, con due conseguenti esplosioni, che fecero scoperchiare la copertura e disperdere nell’atmosfera grandi quantità di vapore contenente particelle radioattive. L’incidente fu dovuto a gravissimi errori umani del personale, dei dirigenti e dei progettatori. Le particelle nucleari si diffusero ben 400 volte più delle radiazioni della bomba di…

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Terremoto e maremoto dell’Oceano Indiano – 26 Dicembre 2004

Il 26 dicembre del 2004, un terremoto di magnitudo 9.3 – uno dei più violenti mai registrati in quasi mezzo secolo – nell’oceano Indiano al largo della costa nord-occidentale dell’Indonesia causò un grande maremoto, con onde alte oltre 14 metri che causarono un’ampia serie di tsunami sulle coste dell’area asiatica, uccidendo almeno 230mila persone. I danni più consistenti furono registrati soprattutto in Indonesia, ma ci furono gravi conseguenze anche nelle aree costiere di Sri Lanka, India, Thailandia, Birmania, Bangladesh e Maldive. Seppure meno intense, alcune ondate arrivarono anche sulle coste della Somalia e del Kenya, a oltre 4.500 chilometri di…

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Carestia del Corno d’Africa  – Luglio 2011

Il continente più povero al mondo è ormai abituato, purtroppo, a questo genere di eventi. Nel 2011, però, secondo le Nazioni Unite, è stata registrata la siccità più dannosa degli ultimi 60 anni. Il numero delle vittime registrato è superiore ai 10 milioni. Ad essere colpiti sono stati diversi paesi, dal Kenya all’Etiopia, alla Somalia. Pare che la colpa di questo fenomeno sia dovuto a La Nina, che comporta una diminuzione delle piogge e un aumento della forza del vento; ma l’uomo resta il principale imputato per la sua scellerata condotta e l’utilizzo indiscriminato delle risorse. L’incremento demografico sta facendo…

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Deep Water Horizon – 20 aprile 2010

Sulla piattaforma Deep Water Horizon che opera al largo della Lousiana nel Golfo del Messico qualcosa non funziona e nella notte del 20 aprile 2010 salta una valvola del pozzo di perforazione. La piattaforma brucia come una torcia in mezzo al mare portando con sé 11 anime. In tre mesi di perdite dal pozzo danneggiato vengono emessi nel Golfo tra i 3 e i 5 milioni di barili di petrolio, ovvero tra i 506 e gli 868 milioni di litri di nero greggio. Attualmente non ve n’è più traccia in superficie ma il danno rimane. Perché tolto il petrolio dissolto,…

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Fukushima – 11 marzo 2011

In seguito al tremendo terremoto del Tohoku di magnitudo 9 della scala Richter, un imponente tsunami investe la costa nord occidentale del Giappone. Il sisma provocò uno tsunami con onde alte oltre 10 metri, causando più di 10 mila vittime e danni, tanto da essere considerato come il settimo evento naturale più pericoloso degli ultimi anni. Il disastro è enorme, ma sarà ancor più immane quando, in seguito al violentissimo sisma, i reattori della centrale atomica di Fukushima cominciano a mostrare gravi avarie. Il problema è talmente grave che i reattori prendono fuoco in seguito a una serie di esplosioni…

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Guiyu: il “Cimitero Tecnologico”

Una cittadina cinese, nella provincia meridionale del Guangdong, ha il triste primato di essere il più grande sito di rifiuti tecnologici che arrivano da tutto il mondo. Ufficialmente dovrebbe servire a riciclare il più possibile questi materiali, ma molti dei rifiuti apportati finiscono per essere bruciati e le polveri, irrimediabilmente, vengono respirate dagli abitanti della zona. Secondo delle stime recenti pare che l’88% dei bambini residenti nell’area di Guiyu soffra di avvelenamento da piombo e la percentuale di aborti è altissima.   Si tratta di un disastro ambientale ormai fuori controllo e per il quale non si fa assolutamente nulla…

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