Ancora nuvole? Non è possibile 😞

Siamo andati a dormire con il cielo limpido e pulito, e ci svegliamo la mattina con il cielo coperto da nuvole grigie.
Non è possibile. Caspiterina! Questo supera tutte le statistiche e probabilità. Basta!!!
Siamo nel deserto!! E di nuovo minaccia pioggia? 😡

Ad irritarmi farmi così è il fatto che queste nuvole grigie, oggi, proprio oggi, ci mettono in una situazione difficile.

La tappa di oggi prevede l’attraversamento del Wadi Aheimar. Sì, lui! Quello pericoloso!

Nelle note del Jordan Trail lo descrivono come il wadi più pericoloso di tutto il Trail. Scrivono di attraversarlo solo in condizioni meteo ottimali.
Ogni volta che nominiamo Wadi Aheimar la gente ci guarda spaventata e ci dice di fare attenzione perché è pericoloso.

Non è difficile. È pericoloso.
Sostanzialmente è un canyon di vari chilometri senza “via di fuga”. Pareti lisce e altissime, lungo uno stretto passaggio.
In caso di pioggia, l’acqua di numerose vallate si convoglia qui e in pochi secondi l’acqua arriva stile “valanga” lungo il canyon, riempiendo lo stretto canale dalle alte pareti.
In parole pratiche: se arriva l’acqua mentre sei nel canyon, non hai nessuna possibilità di uscirne.
Non c’è modo di arrampicarsi sulle rocce, non c’è punto sopraelevato raggiungibile, non c’è modo di correre e anticipare la valanga liquida.
E basta uno scroscio, a decine di chilometri da qui, perché tutta l’acqua si incanala proprio qui.

Settimana scorsa i quattro canadesi con la guida Eisa hanno dovuto rinunciare alla medesima tappa per colpa delle nuvole, e noi oggi ci troviamo nella stessa situazione 😞
Questo è uno dei casi in cui i rischi sono troppo alti.
Rischio elevato con zero possibilità di uscita nel caso qualcosa vada male.

Un’altra cosa che mi irrita? 😡
Le scarse informazioni. Le note del Jordan Trail ti dicono che è pericoloso e di saltare il wadi.
Ok! Bene!! Ottimo!!! Chiaro!!!!

Ma se non vado attraverso il wadi, mi dite dove cavolo vado???? 😡

Spieghiamoci:
– davanti ho una tappa da 22km con un tratto impassibile con meteo avverso. Quindi non ci posso andare!
– dietro ho tre giorni di cammino, per tornare sui miei passi, ma non ho acqua. Quindi non ci posso andare!

Magari una noticina per dirmi come uscire da qui?
O una traccia GPS che indica la via di uscita di emergenza dal trail?

Siamo alle solite. Informazioni insufficienti per chi fa il Jordan Trail in solitaria e senza supporto.
Se fai il Jordan Trail con una guida e con mezzi di supporto ti vengono a prendere e ti portano dall’altra parte del wadi. In caso contrario arrangiati a trovare una soluzione 😕

Per fortuna siamo stati qui con Habu per portare l’acqua, quindi abbiamo una vaga idea di dove andare per uscire da qui senza dover scalare chissà cosa.

Sono undici chilometri seguendo letti di fiume e sabbia del deserto prima di incontrare una strada. A posteriori nulla di complesso, posso dire.
A stancare è la componente psicologica di non aver la certezza di star andando nella direzione giusta, di trovarsi davanti un dirupo o un qualcosa di non passabile e dover tornare indietro e trovare un’altra via.

Comunque, siamo sulla strada. Una strada che taglia il deserto.
Il cielo è sempre più grigio e siamo convinti di aver fatto la cosa giusta a non attraversare il wadi.

Ora però dobbiamo riuscire a farci portare dall’altra parte del wadi, dove la strada si ricongiunge con il sentiero.

Appena togliamo gli zaini, ecco che arriva un furgone della polizia Giordana.
Si fermano e ci chiedono se serve aiuto.
Spieghiamo la situazione e loro, gentilissimi, ci dicono: ” Salite, vi portiamo noi fino al bivio”.
Con la radio avvisano la centrale e ci danno un passaggio.
Questa è la Polizia Giordana 😉
Non quella di alcuni giorni fa.

Il tratto di strada costeggia il confine con Israele. Si vedono le coltivazioni sull’altro lato del confine.
Siamo così abituati a dire “Israele”, eppure qui ogni volta che la parola “Israele” ci sfugge di bocca, ci fanno notare con gentilezza che quello non è Israele, bensì “Palestina occupata”.

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