Dopo una lunga nottata di sonno, ci svegliamo rigenerati.
Onestamente a me fanno un po’ male le gambe, ma visto che Marco e Francesco dicono che si sentono pieni di energia e non hanno dolori, preferisco stare zitta e fingere di non sentire un po’ di bruciore nei muscoli 😀
Le nuvole che ieri sera coprivano le vette sono sparite e davanti a noi si apre un’incredibile vista delle montagne che ci circondano: dall’Adamello con il suo ghiacciaio, alla Presolana.
Con calma facciamo colazione, sistemiamo il Bivacco per lasciarlo pulire e perfetto come lo abbiamo trovato, prepariamo il nostro sacchetto con tutta la spazzatura da portare a casa… e siamo pronti per rimettere gli zaini in spalla e proseguire.
Ieri abbiamo attraversato la Val Brandet. Oggi proseguiamo in vetta per qualche chilometro per poi scendere lungo la Valle di Campovecchio.
I primi chilometri sono complessi; si cammina ancora in cresta su sentieri stretti e rocciosi, con il vuoto intorno a noi. Si scende… per poi risalire faticosamente.
Marco apre la via, e io e Francesco seguiamo.
Alcuni tratti di sentiero a me mettono i brividi. I piedi rischiano di scivolare per la pendenza. Io guardo avanti e cerco di camminare veloce per superare il prima possibile questi tratti, senza farmi bloccare dalle lievi vertigini che mi assalgono.
Mi viene quasi un po’ di rabbia a vedere che Marco prosegue rapido e spedito, e poche volte si gira a controllare se io e Francesco abbiamo problemi.
Il mio morale si risolleva un po’ quando Francesco mi dice: “Complesso camminare li’ sopra. Nel punto di terra mossa, senza rocce, con quella pendenza avevo paura di scivolare”.
“Ah, ecco, quindi anche a te tremavano un po’ le gambe? Credevo di essere solo io che mi spavento per poco” 😀
Finalmente iniziamo a scendere e le rocce lasciano spazio a distese verdi attraversate da piccoli ruscelli e cascate.
Gli ultimi rododendri in fiore donano colore al paesaggio, intervallato da chiazze di neve. E qui, in lontananza, vediamo veramente i camosci! E questa volta sono loro, siamo sicuri! Vi giuro che non sono capre quelle! Corrono agili e veloci sulla neve. Sono troppo lontani per fotografarli, ma sono comunque belli. Siamo felici 🙂
E più avanti Marco vede anche una marmotta.
“Guarda! Guarda!!”
“Dove?????”
E la marmotta se ne è andata, senza che io riuscissi a vederla.
Camminiamo tranquilli, senza tensione e fatica, anche se il caldo è soffocante e sentiamo la pelle bruciare dal sole.
Quando raggiungiamo il fondo valle, attraversato da un fiume di acqua limpida e bassa, togliamo scarpe e calzini e ci immergiamo nell’acqua per rinfrescarci. Mancano ormai pochi chilometri e possiamo godere di questa bella giornata, senza fretta.
Siamo pronti per l’ultimo tratto di sentiero e per salutare le Valli di Sant’Antonio, che ci hanno regalato due giornate di emozioni e paesaggi incantevoli.
Si torna a casa per una doccia, e domattina si riparte… questa volta con destinazione Val Vertova e Bivacco Testa!