Verso le Terme del Blanquillo (parte 2)

Nella mappa abbiamo l’indicazione di una laguna, ma quando la raggiungiamo scopriamo che è completamente secca. Non c’è proprio nulla. Solo un po’ di erba, mezza secca pure quella.
E, dove una volta c’era una laguna, ora ci sono una ventina di mucche al pascolo. Magrissime. Pelle ed ossa. Si contano le costole e le anche spuntano evidenti dietro la pelle.
Cercano di brucare la poca erba che cresce, ma non c’è abbastanza cibo per loro. Fanno pena, poverine.

Dopo un altro guado, dove fortunatamente l’acqua è relativamente bassa, e altri chilometri in un magico paesaggio lunare, in lontananza vediamo un tetto di metallo che luccica con il sole.
Quella è la nostra destinazione per la giornata odierna 😃
È il rifugio di alcuni “arrieros”, gli uomini delle montagne, incaricati di trasportare bestiame da un ranch all’altro, o nelle varie zone di pascolo.

Quando arriviamo scopriamo che gli arrieros sono via. Probabilmente era il gruppo a cavallo che abbiamo incontrato in mattinata sul sentiero.

Comunque, siamo arrivati 😃 Siamo alle Terme del Blanquillo.
La prima cosa che corro a cercare sono le pozze termali, piccole vasche di acqua sorgiva calda.
Una purtroppo è secca, e le due su cui l’acqua della prima pozza si versava sono melmose.
Ma l’altra pozza… eccola… pulitissima e calda 😍
Non caldissima, ma tiepida abbastanza per bagnarsi.
Mutande e maglietta, e ci buttiamo in acqua 😂
Che piacevole tepore!!!
Immersi in sorgenti di acqua calda, a 2000 metri, circondati da vulcani e montagne innevate.
Vale tutta la fatica fatta per arrivare qui oggi 😍

Poco dopo vediamo sopraggiungere un altro gruppo di escursionisti. Sono cileni che hanno in programma di scalare il Vulcano Descabezado.
Questa è la base da cui domattina alle 4 partiranno per fare gli otto chilometri di ascesa. Otto chilometri con un dislivello di 2000 metri. Eh si, perché il Descabezado che è proprio qui davanti a noi e sembra una piccola montagna, in realtà arriva a quasi 4000 metri.
Durante la sua ultima eruzione, la cima conica del vulcano è scoppiata, e ora al vulcano manca la punta.

Bevendo “mate” in compagnia, ci raccontano che sono mesi che si stanno preparando per questa scalata. Ramponi e picozze per la neve, salita in cordata, domani è il grande giorno.
Purtroppo ci dimentichiamo di chiedergli una mail per poterli contattare ad avventura conclusa. Non sapremo mai come sono andate le cose il giorno successivo.

E, con un tramonto dai bellissimi colori, si conclude questa lunga giornata di trekking 😃

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