Verso le Terme del Blanquillo (parte 1)

La notte ci svegliamo per fare pipì e, usciti dalla tenda, abbiamo la meravigliosa sorpresa di un cielo stellato, incredibile! Stelle luminose ovunque. E al centro la Via Lattea. Restiamo a bocca aperta 😍
È tutto così brillante e quella striscia luminosa e lattigginosa al centro, piena di milioni di stelle, risplende sopra di noi.
Senza la contaminazione luminosa delle città si ha una visione così nitida della nostra galassia da togliere il fiato.
Semplicemente incredibile.

Dopo aver ammirato il cielo per qualche minuto torniamo nel tepore della tenda e del sacco a pelo. La notte inizia ad essere particolarmente fredda in montagna. Le temperature sono scese parecchio negli ultimi giorni.

La mattina inizia con il guado del fiume presso cui abbiamo campeggiato. L’acqua non è particolarmente alta, arriva solamente al polpaccio. Ma quanto è fredda. Gelida 😱

Meno di un minuto per guadare il fiume, ma quando togliamo i piedi dall’acqua bruciano e duolono per il freddo. Sembrano pieni di piccoli spilli che bucano la pelle.
Rimettiamo rapidamente calzini e scarpe, ma servono più di dieci dolorosi minuti prima che la sensazione di bruciore passi e torni sensibilità nei piedi.
Che male 😱E per fortuna che l’acqua era bassa.

Costeggiamo il fiume per un’oretta e per fortuna non dobbiamo guadare nuovamente. Riusciamo a proseguire restando sul medesimo lato del fiume.

Ad un certo punto ci si allontana dal fiume e inizia una terribile salita, piena di rocce sciolte, sul lato di un canyon.
Sopra di noi rocce e massi che sembrano pronte a staccarsi alla prima vibrazione.
Tengo lo sguardo fisso al suolo e, un passo dopo l’altro, si continua a salire.
Il sole è cocente. Nonostante la crema solare sentiamo la pelle bruciare. E sudiamo. In questo momento quasi rimpiangiamo l’acqua gelida di questa mattina.
Lo zaino pesa sulle spalle e le cosce bruciano per la fatica.

Finalmente raggiungiamo il primo passo della giornata e il sentiero diventa meno impegnativo 😃

Oggi l’unico “animaletto” particolare che incontriamo è una tarantola 😱
Marco si ferma per aspettarmi. Quando lo raggiungo, proprio davanti al suo piede vedo uno strano animale peloso, dalle dimensioni di una mano di un bimbo di sei anni.
“Marco, non muoverti e guarda i tuoi piedi 😱”.
E così incontriamo la nostra prima tarantola che, per fortuna, non è né velenosa né pericolosa.
In caso contrario dubito che mi sarei avvicinata così tanto nel tentativo di fare una buona foto 😂

Il sentiero prosegue tranquillamente per qualche chilometro e all’improvviso, una vista spettacolare e incredibile si apre davanti ai nostri occhi: distese di sabbia bianca, vette innevate, rocce rossicce che brillano con il sole, e al centro un fiume che serpeggia sull’altopiano.
I colori sono quasi surreali.

La sabbia bianca è il risultato di una delle tante eruzioni vulcaniche della zona. Sembra di camminare il spiaggia. Bello, ma anche faticoso.

In certi punti il paesaggio assume un aspetto lunare. Veramente incredibile.
Le foto non riescono a rendere l’idea della maestosità del posto. Danno solo un assaggio delle meraviglie che ci circondano 😃

…il seguito domani😉

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