Oggi ci aspetta una tappa di 29 km. Noi ci siamo abituati, ma per i “nuovi” pellegrini è una tappa impegnativa; non per le colline ma proprio per la lunghezza della tappa.
Dopo i primi km incontriamo una signora che ci spiega che ci sono due sentieri diversi, entrambi ben segnati, di cui uno parecchio più corto. Stiamo camminando insieme ad un ragazzo cileno e a mamma/figlio lituani. Perché fare la strada più lunga? C’è un monastero… ma è chiuso.
Decidiamo per la via più corta.
200 metri più avanti vedo il Monastero in lontananza e di accende la lampadina dei ricordi!!! Quello è il Monastero a fianco del quale c’è la Bodega Irache, con la “fuente del vino”.
Fermi tutti!!! Spiego al gruppo… e decidiamo tutti di tornare indietro e prendere la strada più lunga 😊
Non possiamo perderci la fonte del vino 😂
Praticamente c’è una fontana, posta fuori da un’azienda vinicola, che eroga vino. Da un lato della fontana esce acqua, dall’altra vino 😊
E sopra la fontana sta questo cartello: “Pellegrino, se desideri arrivare a Santiago con forza e vitalità, di questo gran vino prendi un sorso, e brinda per la Felicità”.
Mi sa che di sorsi ne prendiamo anche due 😂La tentazione di riempire la borraccia con vino al posto di acqua è forte 😂ma poi non siamo sicuri di poter fare 29 km 😂
Qualche foto e si riparte. E di nuovo il cammino si divide. Ci sono due cartelli con mandano in direzioni opposte e si ricongiungono una decina di km più avanti. Una dice 17 km a Los Arcos, mentre l’altra 19 km.
Due anni fa abbiamo scelto quella più lunga. Perché? Non ce lo ricordiamo. Forse qualche sito internet consigliava quella strada? Chissà…
Questa volta prendiamo il sentiero più corto, così vediamo anche questo sentiero. E tutto il gruppetto ci segue 😂
Il Cammino passa per boschi e zone ombreggiate, dove ancora c’è brina per terra. Piacevole, ma a posteriori posso dire che l’altro sentiero è molto più bello e panoramico. Vale i due km in più 😊
E qui inizia quella parte di Cammino tutta uguale, dove scatti foto e la sera, quando le riguardi, ti accorgi che tutte le foto sono identiche!!! Campi con una lunghissima strada dritta nel mezzo.
A volte c’è la variante della strada che curva un po’! Ma per il resto il paesaggio è invariato.
Ed eccoci a Los Arcos.
Abbiamo uno strano ricordo di questo paese. Due anni fa lo abbiamo soprannominato “il paese zombie”. Quando due anni fa siamo arrivati qui c’era un silenzio e una quiete irreale. Non c’era una persona per strada, non un gatto o un cane. Le persiane erano tutte chiuse. Non il suono di una TV o una radio. C’erano dei lavori in corso a bordo strada, con automezzi pesanti parcheggiati, ma nessun operaio… Un paese che per attraversarlo ci vogliono 10/15 minuti… e il silenzio totale e completo. Non c’era vita. Sembrava di essere in uno scenario post-apocalittico, dove tutti sono morti e rimane solo la città fantasma, dove senti cigolare solo le persiane e ti aspetti uno zombie dietro l’angolo.
Vi assicuro che era una sensazione angosciante camminare per il paese. Mi ha lasciato un ricordo talmente forte che spesso quando parlo del Cammino racconto del “paese zombie”.
E rieccoci a Los Arcos. Sarà ancora il “paese zombie”?
Sembra proprio di no! La vita è tornata in paese! Appena entrati ci sono macchine in movimento nella strada, signore che tornano con la spesa, un anziano che porta a passeggio il cane… insomma, la normale vita di un paese. Ci resto quasi un po’ male ☹️Volevo rivivere per 10 minuti in uno scenario da apocalisse 😂
Questa volta addirittura troviamo un bar aperto! Decidiamo di fermarci per un caffè. Ma nel bar vediamo un menù con hamburger+patatine+bevanda a soli 5 euro… e ci fermiamo per pranzo!!!
Ci aspettiamo di veder arrivare anche Carletto, ma a quanto pare si è fermato a mangiare un po’ del cibo che si porta nello zaino ed è rimasto indietro.
Nel bar incontriamo una coppia spagnola, anche loro in Cammino, e hanno anche loro gli scarponi Lowa come i nostri. Ci guardano tutti come matti quando chiediamo di fare una foto tutti insieme dei nostri quattro piedi destri, tutti con le stesse Lowa 😂
E via, mancano gli ultimi otto km per arrivare a Torres del Rio.
Marisa già ci aspetta lì. Stamattina il suo ginocchio va un po’ meglio e quindi è riuscita a muoversi in pullman. Ha anche dovuto portarsi lo zaino per 300 metri quando è scesa dal pullman… forza… sta migliorando 😊
Negli ultimi km ritroviamo mamma e figlio lituani. La signora sta soffrendo. Le vesciche ai piedi le fanno molto male, e ora ha male anche al ginocchio e ha i piedi gonfi. Mancano pochi km, ma si vede che non ce la fa più. Eppure prosegue…
Di Carletto invece non c’è traccia. Non sappiamo quanto sia rimasto indietro, o se invece mentre eravamo al bar ci ha superati. Siamo un po’ preoccupati, perché è una tappa lunga e si sta portando uno zaino troppo pesante. Tra cibo, idropulitrice per i denti e cose varie, il suo zaino stamattina pesava almeno 13/14 km. Troppo!!
Arrivati a Torres del Rio troviamo Marisa comodamente seduta sul divano ad aspettarci 😊
Doccia, due chiacchiere, bucato… e di Carletto ancora nessuna traccia.
Alle 16:30 gli mandiamo un messaggio per sapere dove è. Ci risponde che ha passato Los Arcos “da mó”. Vuol dire tutto e niente…
Alle 17:30 ancora nessuna traccia di Carletto! Speriamo che a Los Arcos non abbia incontrato qualche zombie 😱
Ore 18:00 e di Carletto nessuna traccia. Proviamo a telefonargli ma non risponde! Ora siamo davvero preoccupati!
Per fortuna alcuni minuti dopo ci manda un messaggio per dirci che sta arrivando… e poco dopo eccolo qui!! Bravo Carletto!!!
Nonostante i 29 km e lo zaino da 14 km ha completato la tappa 😊
…e senza prendere bus o autostop questa volta 😂
bravi, compresa Marisa e Carletto!
è un piacere seguirvi nel cammino
Bravissimi, grazie delle notizie che ci mandate giornalmente.
Ormai è diventata un’abitudine quotidiana seguirvi.
Un abbraccio
Grazie delle bellissime foto.