Veramente siamo riusciti ad arrivare a tanto?
Plastica, rifiuti, spazzatura… il tutto in pochi decenni.
Il Great Pacific Garbage Patch è il più grande accumulo di rifiuti nell’oceano. E’ considerato una bomba ad orologeria, molto più grande di quanto si creda.
Immaginate di essere nell’Oceano Pacifico, magari su un’isola, seduti su una comoda sdraio con un cocktail in mano. Immaginate che quell’isola sia fatta di plastica e che sia grande quanto la Spagna. Questo vi darà un’idea delle dimensioni del Great Pacific Garbage Patch, la gigantesca superficie creatasi al largo dell’Oceano Pacifico grazie alla convergenza di rifiuti (per lo più plastici), provenienti da tutto il mondo. Un’indagine aerea ha inoltre dimostrato che la situazione è molto più grave del previsto: c’è molto più materiale di quanto sia stato stimato in passato.
Difficile dire quando sia cominciato. Ma è un problema di enorme attualità: nel cuore del Pacifico tra Giappone e Hawaii galleggia una sconfinata isola di plastica che un vortice di correnti ha accumulato nel corso degli anni raccogliendo rifiuti lungo le coste del Sud Est asiatico e dell’Estremo Oriente. L’ampiezza di questo vortice varia dai 700.000 km2 (un’estensione pari a quella della Penisola iberica) ai 10 milioni di km2 (un’estensione pari a quella degli USA) a seconda delle stime.
E’ lì, ben visibile dal satellite a memoria di quanto siamo stupidi e poco lungimiranti come individui e come nazioni.
https://it.wikipedia.org/wiki/Pacific_Trash_Vortex