La mattina riusciamo a ricongiungerci al sentiero del Jordan Trail. Ormai mancano solo una ventina di chilometri a Karak, grossa cittadina della Giordania, famosa per il suo castello.
Questi ultimi chilometri sono quasi tutti su strada, attraversando piccoli conglomerati urbani.
In cielo nubi nere e scure continuano a troneggiare, accompagnate da un vento gelido. La temperatura è scesa e camminiamo con la felpa.
Quando vediamo un piccolo baracchino che vende caffè ci rifugiamo al suo interno per una pausa ed una bevanda calda.
Ad accoglierci c’è un signore settantenne, che parla inglese. Ci spiega che sta sostituendo momentaneamente il figlio.
Mentre prepara il caffè gli tremano le mani e ci chiede quanto caffè deve mettere, perché non è molto pratico. Fa tenerezza.
Ci racconta che 40 anni fa lavorava in Kuwait per una società americana ed è lì che ha imparato l’inglese.
Appena il caffè è pronto, arriva il figlio.
A quel punto il padre ci dice “Prendete il caffè, e andiamo a casa mia a fare colazione”.
Cerchiamo di rifiutare, ma non ci riusciamo. Insiste. Ci dice che è felice di averci come ospiti.
Come rifiutare? Ti invitano con una tale generosità e affetto che viene dal cuore che quando rifiuti vedi il loro viso che si rattrista…
Insomma… finiamo a casa sua a far colazione, insieme alla moglie e ai nipotini 😊
Le nubi continuano a seguirci. Fa freddo.
Ed ecco Karak davanti a noi! Manca poco ormai alla fine della tappa e della Sezione 4 😊