Ripartiamo da Ajloun.
La discesa è complessa; difficile seguire la traccia GPS in mezzo a rocce e arbusti.
Nelle note della Jordan Trail leggiamo che stanno valutando di modificare questo tratto di “sentiero”… e per fortuna! Non sarebbe una brutta idea.
Nel pomeriggio le previsioni meteo indicano temporali e tempeste; ed infatti nel primo pomeriggio prendiamo qualche piccolo scroscio d’acqua.
Ci ripariamo in piccole casette abbandonate, piene di rifiuti e macerie, ma adatte ad evitare la pioggia.
E poi, all’improvviso… ecco di nuovo il sole.
I paesaggi sono un po’ monotoni. Terreno arido e ulivi.
È una giornata facile e tranquilla… finché arriva il momento di decidere dove campeggiare 😕
C’è un vento fortissimo e per la notte danno forti temporali. Purtroppo siamo lontani da case e il paese più vicino non ha alberghi o alloggi.
Mentre analizziamo il terreno per decidere il punto più riparato dal vento, si ferma un’auto e ci chiede se serve aiuto.
Gli spieghiamo che stiamo per mettere la tenda.
Lui è preoccupato. Ci lascia il suo numero di telefono e ci dice di chiamarlo per qualunque problema.
Fa buio presto. Fuoco per una mezz’oretta e poi ci rifugiamo in tenda, al riparo dal vento fortissimo che si sta alzando. Siamo un po’ preoccupati per le forti piogge previste per la notte.
Sto per addormentarmi quando sento Marco esclamare: “Merda!! Che c@@@o è quella roba?😱”
Apro gli occhi e proprio sopra la mia testa, sull’esterno della zanzariera della tenda c’è un mostro ad otto zampe che cerca di raggiungerci.
È un ragno grande quanto la mano di un bimbo, con zampe a righe marroni e nere, e due occhi enormi sul dorso.
Lo so, lo so, nella tenda non può entrare 😱
Ma vederlo camminare a 40 cm dalla nostra testa mette i brividi 😰
Scuotiamo la tenda per farlo cadere. Cade.
Ma pochi minuti dopo torna all’attacco.
E intanto il vento soffia sempre più forte e le prime gocce di pioggia iniziano a cadere 😰
Ci aspetta una lunga notte.
Nel mezzo del vento sentiamo in lontananza un clacson che continua a suonare e si avvicina.
Un’auto si ferma a poca distanza e si attacca nuovamente al clacson.
Marco esce rapido dalla tenda e corre a vedere cosa succede.
“Chiudi veloce! Manca solo che il ragno-mostro entri nella tenda😱”.
A suonare il clacson è il ragazzo di poche ore fa. Era preoccupato per noi. È un’ora che ci sta cercando e non riusciva a trovarci e il telefono non ha segnale.
Ci dice di andare con lui… non se la sente di lasciarci fuori con la tempesta in arrivo.
Non ha un posto da darci… ma a meno di un chilometro c’è la casa che sta costruendo. Non è finita, ma ha finestre e porte, e possiamo ripararci all’interno.
Smontare la tenda con il forte vento non è facile… ma siamo felici di avere un tetto sopra la testa per la notte.
Grazie ❤