La mattina salutiamo e ringraziamo i gendarmi argentini per la loro gentilezza e accoglienza. Ci hanno fatto veramente sentire a casa 😊
Sbrigate le formalità burocratiche, salutiamo l’Argentina e ci avviamo per i circa due km di terra di nessuno per raggiungere il Cile.
Si percepisce subito un “cambio”. Le casupole argentine erano vecchiotte, qui invece ci sono cassettine nuove e splendenti. Ma se i gendarmi argentini erano tranquilli, pacati e gentilissimi, qui ci troviamo di fronte a un gruppo di “sboroni”. Gentili e tranquilli, ma con un aria di superiorità e superbia un poco fastidiosi 😒
Timbro sul passaporto!!! E via… siamo in Cile 😄
Pochi chilometri e facciamo un incontro incredibile.
Nella direzione opposta viene una specie di camper… ma al posto del camper c’è una casetta di legno 😍
Gli facciamo segno di fermarsi per chiedere info sul paesino che dovremmo incontrare a breve.
Si inizia a chiacchierare. È una famiglia francese, con due bimbi, che qualche anno fa ha venduto tutto e viaggia con questa casetta di legno.
Ci invitano dentro per bere un caffè (preparato con la moka 😀). Che posticino accogliente!!! Piccolo ma con tutti i confort.
Ci raccontano che l’anno scorso hanno viaggiato per un anno in Asia e ora sono qui in Sud America da vari mesi.
Tutto con questa “Cabana en el Camino”.
Bellissimo 😍😍😍 Incredibile!!!
Ci scambiamo gli indirizzi… e ripartiamo per direzioni opposte.
Arriviamo a Pampa Guanacos, un “pueblito” di dieci case, dove secondo la gendarmeria cilena c’è anche un piccolo ufficio turistico.
Non vedendo nessun cartello, bussiamo ad una delle casette per chiedere info.
Ci apre una simpatica ragazza, che ci dice che non c’è nessun ufficio turistico… ma lei è Carol, la “prof” del paese, e può aiutarci 😄
Ci invita in casa… ci spiega che lei lavora qui come insegnante… per ben DUE bambini 😱
Caspiterina!!! Popolazione abbondante eh? 😌
Carol è carinissima. Oltre a darci un po’ di infornazioni utili, ci offre connessione a internet!!! La prima connessione decente da dieci giorni, e riesco finalmente a caricare un po’ di foto e programmare pezzi di diario.
Mentre chiacchieriamo, passa il sindaco di un paesino petrolifero delle vicinanze. Ci racconta del “Lago Blanco”, a pochi chilometri da qui, dove lui sta andando per un raduno di pescatori. In riva al lago c’è una specie di country club, di cui lui è socio… e ci invita ad andare con lui per il week end.
Come rifiutare? 😉
Arrivati al lago facciamo subito conoscenza con un simpaticissimo e allegro gruppetto di pescatori che ogni anno vengono qui. Si fanno due ore di volo per raggiungere il lago, pescare, e rivedere gli amici.
Sono tutti over 70. Ci accolgono e ci coccolano… Ci fanno sentire a casa!! Definitivamente l’ospitalità cilena compete con quella argentina!
Ci raccontano che qui nel lago si pescano trote anche di 15 kg 😱😱😱 Quelle di 2/3 kg sono trote normali 😱😱😱 Uauuu!!!
Passiamo la serata in loro compagnia.
Marco, che parla spagnolo molto bene, non sta zitto un attimo 😰
E io, finalmente incomincio a prendere un pochino più di confidenza con lo spagnolo e provo a chiacchierare.
Lo spagnolo cileno è molto più chiaro e pulito di quello argentino, e capisco senza problemi. Ma parlarlo… cavoli… non è facile… mi viene troppo naturale passare all’inglese. Ma ce la posso fare!!! Ancora qualche settimana 😁
Sono incredibili le coincidenze degli incontri odierni, che ci hanno portato qui… Tutto grazie ad un ufficio turistico inesistente!! 😂