Oltrepo Pavese e i vigneti

Da Pavia verso Broni il percorso è spesso su strada, e alcune deviazioni rispetto alla traccia GPS rendono lento il nostro procedere.
Marco è in costante contatto con Elio Piccoli, presidente dell’Associazione Via degli Abati, per segnalare errori e anomalie nel percorso.
A mettere un po’ in crisi sono le incongruenze tra i cartelli VA (Via degli Abati) e la traccia GPS scaricata. Una manda a destra e l’altra a sinistra.
Cosa seguire?
Noi decidiamo di seguire la traccia GPS, che purtroppo ci manda ad un ponticello crollato, su una ruggia troppo profonda per essere superata. Questo ci costringe a tornare sui nostri passi e seguire i cartelli.

Anche oggi il sole è cocente e cerchiamo con avidità l’ombra dei pochi alberi che incontriamo sul percorso.

Ad illuminare la giornata è l’incontro con Andrea Flaccadori, una guida fluviale, che ci aspetta per aiutarci ad attraversare il Po in canoa, evitandoci il terribile passaggio sul Ponte della Becca, che non ha nessuno spazio per i pedoni.
Nonostante i miei timori, l’attraversamento in canoa è divertente ed emozionante. Andrea ci affascina con i suoi racconti di viaggi in canoa. Ci fa sognare con l’idea del fuoco serale a bordo fiume. Ci ricorda gli antichi esploratori canadesi, nei loro viaggi di scoperta e avventura.
Insomma… io che avevo un po’ di terrore all’idea di salire su una canoa, mi ritrovo dopo un’oretta con Andrea a sognare di aggregarmi a qualche suo gruppo per un week-end in canoa!

Se non l’avete ancora letta/ascoltata, correte a leggere l’intervista che Luca di Fatti di Montagna ha fatto ad Andrea, ad attraversamento del Po concluso, e sognate un po’ anche voi con le sue meravigliose avventure!

Ma le cose belle della giornata non sono concluse…
La sera, stanchi e un po’ scottati dal sole, veniamo invitati da Valter, il proprietario dell’azienda vitivinicola Calvi a degustare i suo vini.
Ci racconta del suo vigneto, passato di generazione in generazione, da padre in figlio, per ben undici generazioni ormai!


Un business familiare, cresciuto nel tempo, ma sempre curato e amato. La selezione dell’uva, la cura dei vigneti, la fatica nel dare priorità alla qualità rispetto alla quantità. Dalle parole di Valter si percepisce l’amore per la propria terra e i suoi vigneti.
E come lui, tanti viticoltori della zona continuano a prendersi cura dei loro vigneti.


Ha qualcosa di speciale assaggiare e degustare un vino dopo aver visto le vigne da cui quel vino arriva. Parlare di cammini e viaggi. Ascoltare i racconti carichi di entusiasmo di chi crede nel proprio lavoro. Brindare felici. Sereni e carichi di nuove energie per le giornate che ci aspettano.

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