La mattina partiamo presto, all’alba.
È una tappa con molta strada, senza paesaggi degni di nota. Il vantaggio della strada è che si cammiba veloci. Si macinano chilometri a velocità incredibile.
Dopo poche ore attraversiamo una cittadina molto grande, con ristoranti e nogozi dove fare rifornimento di cibo. Ci fermiamo a mangiare e riposare.
Vado in bagno e quando esco, fuori dalla porta, c’è una ragazza che mi aspetta e mi porge dei fazzolettini per asciugarmi le mani.
Inizia subito a parlarmi in un ottimo inglese. Mi dice che studia inglese e letteratura all’università, che è proprio nella via accanto.
Non smette più di chiacchierare, finché alla fine mi invita a visitare la sua università.
Nel frattempo ecco arrivare Marco, preoccupato perché dopo venti minuti ancora non sono tornata dal bagno😂
Decidiamo di visitare l’università. Oggi non abbiamo fretta e l’entusiasmo della studentessa ci contagia.
Entusiasmo che purtroppo dura poco. All’entrata dell’università veniamo bloccati dalla sicurezza, che ci impedisce di entrare. Iniziano a fare telefonate su telefonate. Finiamo tutti nell’ufficio del rettore dell’università, che ci “concede” di visitare solo il giardino dell’ università😕
La ragazza è demoralizzata, dispiaciuta e arrabbiata al tempo stesso. Ci dice che è tutto assurdo… e in effetti ha ragione… ma così è.
Ancora due chiacchiere, e si riparte.
Abbandonata la strada, la traccia GPS diventa confusa. Dovremmo passare attraverso una proprietà privata recintata con filo spinato. Avanti e indietro finalmente troviamo un punto dove il filo spinato è stato tagliato, e da lì passiamo. Mi chiedo quanto il proprietario ne sia felice 😕
Mancano meno di due chilometri a fine tappa.
All’improvviso un gruppo di teenager, tra i 10 e i 15 anni, ci vede arrivare. Loro sono su una collina. Iniziano a salutarci e a scendere di corsa verso di noi.
Saluti e presentazioni, spiegazioni di dove andiamo e cosa stiamo facendo… e poi i ragazzi ci invitano ad andare a mangiare con loro. Hanno cucinato il “galai”, un piatto con pollo e agnello cotti nel sugo.
Vogliono condividere il pasto con noi.
Noi abbiamo appena mangiato e tra un’ora il sole tramonta; li ringraziamo ma rifiutiamo l’invito.
“Per favore… Venite a mangiare con noi… Per favore…” insistono.
Noi rifiutiamo e loro insistono.
Nel frattempo un sacco di selfie e foto con tutti 😂
E continuano a insistere per mangiare con loro.
In qualche modo riusciamo a ripartire.
Scendiamo di circa un chilometro, ma continuiamo a pensare alle loro espressioni deluse per il nostro rifiuto e ci sentiamo in colpa.
Ma che fretta abbiamo? Arriveremo con il buio? E allora? È strada, e a fine tappa c’è un albergo e non dobbiamo neanche montare la tenda… quindi?
Giriamo su noi stessi, rifacciamo il chilometro in salita e torniamo dai ragazzi. Una faticaccia per salire in cima alla collina dove loro stanno cucinando… ma che bello vedere le loro espressioni quando ci vedono riapparire 😂
Saltano dalla gioia.
“Sedetevi… Mangiate… Mangiate…”
Prendiamo piccoli bocconi perché siamo ancora pieni dal pranzo, ma loro insistono “Mangia.. Mangia… Mangia…”
Nel frattempo altre foto e selfie.
Uno dei ragazzi, Abood, parla un ottimo inglese. Ci spiega che il pasto è stato preparato da uno dei ragazzi del gruppo. Il tutto accompagnato da pane, olive, semi di girasole. Un banchetto😊
Ad un certo punto si offrono di ballare per noi una danza tipica della Giordania, di benvenuto.
La loro allegria ed euforia è contagiosa. Passeremmo ore qui con loro, ma ormai il sole sta tramontando. Dobbiamo ripartite…
Eh…fosse facile 😱
Vogliono che ci portiamo via tutto il cibo che è rimasto.
“Per favore… Prendilo.. Per favore…”
Spieghiamo che non sapremmo come scaldarlo.
“Fate un fuoco, no?” ci dicono.
Hanno ragione, ma non possiamo ricaricarsi lo zaino con altro cibo.
“Pleaseee… Prendete il cibo… Pleaseeee…”
Proponiamo di prendere le olive. Sono felicissimi… ma poi ricominciano ad insistere affinché ci portiamo via tutto.
Fanno tenerezza 😊
In qualche modo riusciamo a ripartire portandoci via “solo” le olive e i semi di girasole.
Ma che fatica 😂
Altre foto… altre strette di mano… scambi di contatti facebook… e si riparte.