Le Terme di Azufre

Iniziamo spiegando che il nome “azufre” non è messo proprio a caso 😉
Azufre in spagnolo significa “zolfo”.
Un nome… un programma… ve lo assicuro 😃

Arriviamo alle Terme particolarmente stanchi. È stata una giornata lunga e impegnativa; non vedo l’ora di verificare la temperatura dell’acqua per farmi un bel bagno rilassante.

Appena arriviamo nella vallata delle terme, le cose che colpiscono maggiormente sono i fumi che escono dalla terra e l’intenso odore di zolfo.
Il paesaggio è surreale. Rocce rossicce mischiate a chiazze di sabbia bianca, con un fiume turbolento al suo centro.
Non so bene dove guardare. Sono sopraffatta da mille piccoli dettagli.
Dal fumo che, come per magia, sembra uscire dal nulla. Al fiume bianco di una “cosa” densa e ormai coagulata (residui di zolfo?). Alle piccole pozze di acqua grigiastra che gorgogliano e fanno mille bollicine.
Anche gli altri sensi sensi sono presi mira: di tanto in tanto si sente il bzzzzzzz, uno sbuffo di fumo spinto fuori dalla terra. E l’odore!!! Un odore intenso di zolfo che in certi punti sembra trasformarsi in odore di piscio. Troppo intenso.

È surreale 😐 Bellissimo e spaventoso al tempo stesso.
Ci troviamo in un canyon e nonostante siano solo le ore 18, il sole sta già scendendo dietro le montagne.
Il paesaggio si colora di sfumature ancora più incredibili.
Meraviglioso!!!
Ma ora, senza il sole, il vento diventa gelido, e il fumo che sale dalla terra fa quasi paura. È così innaturale.
L’odore di zolfo e il fumo fanno pensare ad un passaggio di entrata all’inferno.
Manca solo Lucifero con la forca 😂

Ma perché simili pensieri riescono a passarmi per la testa, mi chiedo io 😐
Con certe idee, quando Marco mi chiama per farmi vedere cosa ha trovato, mi vengono i brividi: due teste di capra mozzate 😐
Messe in bella vista sulle rocce, vicino ai pochi spazi pianeggianti dove si può mettere la tenda.
E lì vicino, un reparo di emergenza, fatto con un vecchio telo nero, tanta spazzatura e bottiglie di whisky vuote.
Le teste di capra mozzate sono recenti, avranno al massimo tre/quattro giorni.
È una scena raccapricciante. Viene la pelle d’oca.

Incredibile come un dettaglio così possa cambiare la percezione totale del posto.
Non siamo spaventati, ma decisamente questa “scoperta” non ci piace.

Purtroppo non abbiamo scelta. Dobbiamo campeggiare qui. Non ci sono altri posti.
E proseguire a camminare è impensabile. Farà buio tra poche ore e difficilmente troveremo zone pianeggianti appena usciamo dal canyon e iniziamo a risalire la montagna.

Montiamo la tenda.
Fa freddo e mangiamo una delle nostre razioni di emergenza di Bivo, così da essere rapidi e non dover cucinare, per metterci il prima possibile nella tenda a scaldarci.

In mezzo a tutto ciò, vi rendete conto che mi sono completamente dimenticata di andare a cercare le pozze di acqua calda? 😂

Solo la mattina dopo, quando con la luce del sole il paesaggio sembra meno spaventoso, ignorando le teste mozzate, vago alla ricerca delle terme.
Ed eccole. Delle belle pozze di acqua limpida e caldissima!!! Ma veramente calda!
Ci laviamo il viso con l’acqua calda, ma la mattina non c’è tempo per un bagno rilassante. Una lunga giornata di cammino ci aspetta.

Marco nota un po’ di delusione nei miei occhi per non aver potuto godere delle terme e mi chiede: “Vuoi che ci fermiamo qui oggi? E ripartiamo domani?”
Con le teste di capra mozzate? No, grazie!!! Già siamo stati fortunati a non aver incontrato nessuno ieri. Vediamo di non sfidare troppo la fortuna. Via… ripartiamo!

Una volta usciti dal parco, raccontando di questa esperienza, il pensiero di molti è che ci siamo imbattuti nei resti di un campo di “cuatreros”, banditi ladri di bestiame 😐
Chissà 😐 Di certo la situazione è stata abbastanza raccapricciante. Altro che relax alle terme 😂

Rimane in fatto che, in situazioni normale, le Terme di Azufre, devono essere davvero belle e piavevoli.
È segnato sulla mia lista dei posti dove voglio tornare 👍

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