I giovani e l’Appennino

La mattina partiamo presto in direzione Bardi.
La Via degli Abati oggi propone delle alternative: una variante bassa, a mezza costa, e una variante alta che porta sul crinale del Monte Lama, da dove tutti ci dicono si abbia una vista spettacolare a 360 gradi del paesaggio circostante.
Secondo voi, quale sentiero prendiamo? 😅

Il programma è seguire la variante alta, anche se più lunga e con più dislivello. Tuttavia, quando arriviamo al bivio, il cielo è pieno di nuvole nere cariche di pioggia😥
Siamo indecisi. Esitiamo. Alla fine decidiamo che non ha senso rischiare di camminare sul crinale sotto un’acquazzone, per non vedere comunque nulla del paesaggio che ci hanno decantato.
E così, a malincuore, seguiamo il sentiero a mezza costa.

Quando mancano pochi chilometri a Bardi si aprono le cateratte del cielo. Un diluvio improvviso, che non ci lascia neppure il tempo di mettere i pantaloni anti-pioggia e il poncho. Siamo fradici ancora prima di capire cosa sta accadendo 😱
E per fortuna non abbiamo seguito la via alta! Ci saremmo trovati in vetta proprio durante il diluvio.

Fradici come pulcini, veniamo accolti da Annita e Luigi, una coppia calorosa con la quale iniziamo lunghe conversazioni interessanti.
Parliamo molto del ruolo dei giovani nella rinascita dell’Appennino. Di come i giovani vadano coinvolti, stimolati, aiutati e sostenuti in questa rinascita.
Luigi è un forte sostenitore di questo approccio, ed insieme ad altre persone del territorio sta svolgendo attività concrete per aiutare i giovani a trovare il loro spazio in Appennino, favorendone così la rinascita.

Un discorso che va sicuramente approfondito😉

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