Il continente più povero al mondo è ormai abituato, purtroppo, a questo genere di eventi. Nel 2011, però, secondo le Nazioni Unite, è stata registrata la siccità più dannosa degli ultimi 60 anni. Il numero delle vittime registrato è superiore ai 10 milioni. Ad essere colpiti sono stati diversi paesi, dal Kenya all’Etiopia, alla Somalia.
Pare che la colpa di questo fenomeno sia dovuto a La Nina, che comporta una diminuzione delle piogge e un aumento della forza del vento; ma l’uomo resta il principale imputato per la sua scellerata condotta e l’utilizzo indiscriminato delle risorse. L’incremento demografico sta facendo il resto.
La siccità è iniziata tra novembre e dicembre, quando all’attesa stagione delle piogge si è sostituito un penoso e lungo periodo caldo e secco. Con il mese di marzo si sono inaridite anche le speranze di vedere qualche goccia di pioggia e così grandi masse di gente ed animali hanno cominciato a spostarsi verso zone meno critiche, alla ricerca di acqua e vegetazione.
I mesi successivi hanno visto aggravarsi la situazione, in concomitanza con l’aumento delle temperature e la diminuzione delle scorte di cibo e acqua. Centinaia di migliaia di persone hanno perso la vita e milioni sono in condizione di grave denutrizione, soprattutto i bambini e i pochi anziani sopravvissuti.
https://it.wikipedia.org/wiki/Carestia_del_Corno_d%27Africa_del_2011