Stiamo per montare la tenda quando in lontananza sentiamo un rumore non naturale. Ci vogliono alcuni minuti prima di capire che è il rombo di un motore.
Un motore che lentamente si avvicina.
Dal letto del fiume secco vediamo uscire una vecchia jeep tutta sgangherata.
La jeep si ferma. Scendono due persone e subito ci dicono che qui non si può campeggiare.
Noi spieghiamo che stiamo percorrendo il Jordan Trail e questa è una delle zone indicate sulle loro mappe per campeggiare.
“No. Qui non si può. Dovete tornare in paese!”
Ah beh.. ovvio.. dietro l’angolo il paese!!
“Vi portiamo noi per 30 JD” aggiungono.
Non se ne parla neanche! Noi stiamo qui!
I due tipi, allora aggiungono: “Siamo della polizia! Fateci vedere i vostri passaporti”.
Polizia? Conciati così? Questa storia puzza 😕
Gli chiediamo un documento che dimostri che sono poliziotti. Uno dei due toglie un portafogli tutto rotto, completamente vuoto, tranne che per un tesserino.
Lo toglie e ce lo mostra, tenendo il pollice proprio sulla foto, lasciando in vista solo il logo della polizia Giordana.
Gli strappo il tesserino di mano, guardo la foto e gli dico “Non sei tu!”
Lui riprende il tesserino e ci fa vedere il logo della polizia.
Cominciamo a sentirci un po’ spaventati.
Prendiamo gli zaini e ci allontaniamo di 300 metri, sperando che se ne vadano.
Invece, si siedono per terra ed iniziano ad accendere un fuoco.
E adesso? Che facciamo?
Manca un’ora al tramonto. Non abbiamo abbastanza tempo né per tornare indietro né per proseguire.
Dobbiamo fermarci qui. Non abbiamo alternative.
Ma non possiamo fermarci qui se loro non se ne vanno.
Noi siamo fermi.
Loro sono fermi.
Decidiamo di chiamare il 911, numero per le emergenze, per segnalare il problema e sperare in un aiuto.
Rispondono subito e riusciamo a parlare con un operatore in inglese.
Spieghiamo il problema. Ci chiedono vari dettagli, inclusa la nostra posizione.
Diciamo che siamo vicini al Wadi Barwas, ma loro non riescono a trovarlo sulla mappa.
Dopo una decina di minuti, l’operatore ci chiede “Da dove siete entrati in Israele?”.
Israele? Israele? Ma noi siamo in Giordania 😱
Scopriamo così che siamo a circa 30 chilometri dal confine con Israele e la chiamata di emergenza si è agganciata alle loro centrali e non c’è modo di entrare in contatto con la centrale Giordana.
Il tramonto si avvicina.
Decidiamo di muoverci, facendo finta di tornare indietro, in un punto roccioso in cui la jeep si spera non riesca a seguirci e ci nascondiamo alla loro vista.
Quando vedono che ce ne andiamo, i due finti poliziotti salgono in auto e ripartono.
Noi spiamo per vedere la direzione della jeep che, pian piano, diventa sempre più piccola, ed infine sparisce dalla vista.
Ci sentiamo molto esposti a campeggiare qui. Potrebbero tornate. Ma non abbiamo alternative.
Il segnale telefonico va e viene.
Decidiamo di scrive alla Jordan Trail Association per segnalare quanto accaduto.
Loro ci rassicurano dicendo che era la polizia segreta che pattuglia la zona.
“Mmm… polizia segreta che chiede soldi? Con documenti falsi?”
La risposta non ci convince. Per niente.
Eppure dalla Jordan Trail Association insistono che erano sicuramente poliziotti. Hanno chiamato (non si capisce chi) e confermano che erano davvero poliziotti.
Noi siamo perplessi.
Abbiamo incontrato vari poliziotti sul trail e mai abbiamo avuto questa spiacevole sensazione di insicurezza.
È la prima volta che in Giordania non ci sentiamo tranquilli
Eppure… loro insistono nella loro spiegazione…
Chissà. Temo che ci resterà il dubbio.
Fatto sta che, poliziotti o no, passiamo una pessima notte, con le orecchie tese per ogni piccolo rumore.