La partenza da Karak è molto bella, con bellissime vallate davanti a noi.
Dopo una discesa tranquilla a valle si comincia a risalire, ma gradualmente. È una giornata relativamente facile, accompagnata da un bel sole caldo e un vento gelido.
Al sole si suda, all’ombra si trema per il freddo.
Siamo quasi a fine tappa quando all’improvviso ci troviamo sotto un nuvolone nero, carico di pioggia.
Due gocce, quattro gocce… il tempo di togliere i poncho e siamo già fradici 😱
In lontananza vediamo una fattoria. Acceleriamo il passo, ma prima di raggiungerla inizia a grandinare.
Saranno 400 metri? Sotto il diluvio e la grandine. Pantaloni e scarponi fradici 😰
Corriamo nella fattoria per chiedere riparo e subito la famiglia ci invita ad entrare e ci prepara un té caldo.
Ricordate quando prima di partire scherzavamo “Andiamo nel deserto… quanto vuoi che piova?”
Adesso abbiamo la risposta: TANTO😰
In realtà tutti ci dicono che è un clima anomalo. A novembre non piove mai così e mai con cosí tanta violenza.
La sera infatti alla tv ascoltiamo le notizie dell’alluvione a Petra, dove un fiume improvviso di acqua ha riempito i canyon, causando morti. Solo grazie alla prontezza di alcune persone che hanno riconosciuto il boato dell’acqua che stava arrivando e hanno allontanato i turisti presenti a Petra, facendoli riparare in punti elevati, si è evitata una catastrofe.
Passiamo la serata in compagnia dei nostri nuovi amici, guardando le notizie e i video dell’alluvione.
Inutile dire che siamo un po’ preoccupati. Molte delle sezioni che dovremo passare nei prossimi giorni saranno nei canyon… e la visione di queste scene mette ansia. Tanta ansia.