Le Terme di Azufre sono a circa 2000 metri.
Io, da perfetta illusa che analizza la traccia GPS giorno per giorno, immaginavo che oggi avremmo avuto solo discesa.
Eh no!! Prima di scendere dobbiamo risalire ad un passo sui 2500 e poi, finalmente, si scende 😂
Anche oggi il terreno è prevalentemente fatto di sabbia, rocce e neve.
Il paesaggio è incredibile. I colori sono quasi innaturali.
E, come ieri, l’essere circondati da imponenti catene montuose ad oltre 2000 metri… è difficile da descrivere… è qualcosa di meraviglioso!
Abbiamo i vestiti sporchi, che puzzano di zolfo e sudore, i capelli unti e appiccicosi, la pelle di braccia e collo scottata dal sole, i muscoli di gambe e schiena che bruciano… ma, caspiterina, essere qui, circondati da tutto questo è così incredibile e fantastico!
Quando mi fermo per scattare qualche foto resto senza fiato dalla maestosità di ciò che ci circonda. La natura davanti ai nostri occhi è così imponente e selvaggia. Non smetterei mai di ammirarla e respirare a pieni polmoni questa sensazione di infinito che ci circonda.
È spettacolare 😍
Ed in mezzo a questo paesaggio abbiamo anche la fortuna di vedere ben tre condor, una famiglia.
L’apertura alare dei condor in volo arriva a superare i 3 metri. Sono magnifici, con quel ciuffo di piume bianche intorno al collo e il modo in cui volano senza muovere le ali.
Impressionanti. Non saprei come altro descriverli 😍
Man mano che avanziamo il sentiero sparisce nuovamente sotto la neve. Ed oggi non abbiamo nessun “arriero” a marcarci la via. Dobbiamo contare solo sulle nostre mappe e tracce GPS.
Siamo perplessi. Alcuni chilometri davanti a noi abbiamo montagne altissime e rocciose. Eppure la direzione sembra quella. Non capiamo dove possa essere il valico dove dovremmo passare.
Potrebbe essere quello? È l’unico punto in cui ipoteticamente si potrebbe passare.
Ma siamo sicuri? Come cavolo facciamo a passare lì? Fa paura solo a guardarlo 😐
Intanto proseguiamo, immaginando e sperando che da qualche parte, in un punto ancora nascosto alla nostra vista ci sia un altro valico.
E invece… più ci avviciniamo e più ci rendiamo conto che non c’è nulla.
Il passo che avevamo identificato da lontano è proprio il valico da cui dobbiamo passare per abbandonare questa vallata.
Per fortuna, da vicino non sembra così tremendo. Marco riesce a identificare piccoli sentieri e tracce. Finché, tutto sparisce. C’è solo neve.
Inutile e impossibile cercare tracce.
Il valico è lì. Andiamo dritti e passiamolo 😌
E finalmente, ci siamo!!! Troviamo anche un ammasso di rocce e legni ad indicare che abbiamo raggiunto il valico.
Una selfie di ricordo e si prosegue.
Da qui dovrebbe essere quasi tutta discesa. La parte complicata è fatta.
Anche il paesaggio cambia. Molto più roccioso e comune. Le montagne nascondono la vista agli splendori che ci circondavano pochi minuti fa.
Addio Valle dei Condor 😘
Si scende… e si scende… e si scende…
Non crediate che scendere sia facile 😐
Niente fiatone, ma le rocce rendono il sentiero difficile e il lavoro che caviglie e ginocchia fanno per mantenere l’equilibrio è tantissimo.
Marco prosegue veloce, mentre io in discesa sono lentissima. Molto più lenta che in salita. Ho il costante terrore di cadere.
Quasi all’improvviso davanti a noi appare una laguna dai colori bellissimi, circondata da una spiaggia di sabbia fine.
La tentazione di fermarci e campeggiare qui è fortissima.
Ma è prestissimo, e soprattutto per questa notte danno forti piogge e vento. Vogliamo proseguire per raggiungere un punto in cui sappiamo esserci un rifugio di montagna.
E così, con un po’ di tristezza a lasciare un posto così bello, proseguiamo il nostro cammino😘