Una volta deciso di prenderci una pausa di una decina di giorni dalla GPT, per riposare fisicamente e mentalmente, dobbiamo raggiungere Chiloé dove ci aspettano i nostri amici.
Più facile a dirsi che a farsi 😰
Purtroppo c’è solo un pullman al giorno per spostarsi a nord, ed è tutto prenotato per giorni. Decidiamo quindi di spostarci in autostop.
Il primo pezzo di tragitto va tutto bene. Una mezz’oretta di attesa e ci danno un passaggio.
Il signore che ci dà il passaggio si ferma addirittura davanti ad alcune cascate e fiumi per farci ammirare il panorama.
Arrivati al suo paesino ci scarica e ci saluta.
E qui… inizia l’attesa 😱
Passano ore e ore. Passano poche auto (la strada un centinaio di km più avanti è interrotta, quindi transitano pochi veicoli) e i pochi che transitano non si fermano.
Dopo ben quattro ore di attesa, quando ormai stiamo perdendo le speranze, si ferma un camion che trasporta benzina.
Insieme a lui percorriamo la strada che attraversa il Parco Nazionale Quelaut, e capiamo perché nessuno si fermava. Dal momento che ci sono rarissimi mezzi pubblici per andare a visitare il parco in giornata, tutti i turisti si muovono in questa zona in autostop. Risultato, la strada è piena di decine di turisti in attesa di un passaggio, in entrambe le direzioni. Ovvio che con una tale quantità di autostoppisti, dopo un po’ la gente si stanchi e non dia più passaggi.
La Carretera Austral, che nei chilimetri precedenti era asfaltata, torna ad essere una strada “di ripio” (terra battuta piena di sassi). Quindi si procede lentissimi, ancor più a causa dei tornanti di montagna.
Arriviamo ad un punto dove la strada è bloccata. Qualche settimana fa si sono staccate delle rocce, uccidendo una famiglia in auto. Di conseguenza cinque km di strada sono stati ritenuti pericoli e chiusi.
Per fortuna siamo vicino alla costa e in sostituzione c’è un piccolo ferry, dove ci stanno al massimo sei auto 😱 che fa avanti e indietro.
Tutti in coda si aspetta di poter passare il blocco di strada interrotta.
Ma noi abbiamo un problema: i camion, essendo troppo grossi e occupando troppo spazio, possono attraversare solo la mattina o la sera tardi, quando non ci sono auto.
Il nostro conducente ci consiglia quindi di scendere e prendere il ferry a piedi, e poi cercare un altro passaggio.
Lui deve fermarsi qui in attesa della notte.
Scendiamo… saliamo sul ferry… attraversiamo… e questa volta quando le sei auto scendono, siamo fortunati. Una si ferma subito 😊 Il conducente è il capo della polizia del prossimo paese. Più tranquilli di così 😂
Purtroppo si ferma a Puyuapi, a 40 km da dove speravamo di arrivare.
Sono già le otto di sera, e preferiamo fermarci qui.
Inizio la ricerca di un posto dove dormire, ma siccome oggi c’è la festa del paese i pochi alloggi sono tutti pieni 😱
Siamo però fortunati, perché essendo tutto pieno, ci offrono una “cabana” (casetta di legno indipendenti) al prezzo di una stanza condivisa. Fantastico 😛