Giorno 45 – Cammino Sanabrese: Ourense – Cea
Km tappa 22 – km totali 1158 – Passi 2.195.268
Bellissima giornata, calda e soleggiata, attraversando paesini e sentieri piacevoli.
Sarà che manca poco a Santiago… ma l’umore è alto 😍
In uscita da Ourense vediamo un pellegrino che va in direzione opposta alla nostra. È Hun, il prete coreano di cui abbiamo avuto notizie nei giorni passati, ma che ancora non avevamo incrociato.
In uscita da Ourense ci sono due possibili cammini, che si incrociano poi la sera a Cea.
Noi stiamo seguendo un cammino e Hun l’altro. Scambiamo due chiacchiere veloci e ci auguriamo di rivederci la sera.
Le strade del Cammino sono piene di cartelli, pietre, decorazioni. Piccole chiese. Granai. Tipiche case della Galizia. Fonti. Ruscelli.
E il sole rende tutto ancora più bello.
La sera, arrivati a Cea, per la prima volta incontriamo “tanti” pellegrini. Siamo ben cinque!!!
Noi, il prete coreano Hun, una ragazza gallega, Patricia, e Sergei, un signore ucraino.
Una piccola folla rispetto ai passati 44 giorni 😂
Patricia ha un accento gallego così forte e duro che fatichiamo tutti a capirla 😂 Partita da sola quattro giorni fa da Santiago, cammina in direzione opposta e, povera, ha già una tendinite. È il suo primo cammino e lo sta affrontando con tanto spirito d’iniziativa 👍
Sergei invece è il tipo di pellegrino che dopo dieci minuti trovo insopportabile 😒
“Quanti cammini avete fatto voi?” è una delle prime domande che ci fa.
Non so perché, a questa domanda rispondo sempre indicando le volte che siamo arrivati a Santiago, senza contare veramente i cammini: “Questa è la quarta volta che arriveremo a Santiago”.
“Ohhh…solo quattro? Io nove cammini!!”
Ok… dopo questa frase detta con tono sborone mi sta già un po’ antipatico 😣
“Questa volta cammino lungo. Sono partito da Merida” aggiunge.
“A si? Da Merida? Che cammino luuungo!!! E gli altri?”
Gli lasciamo raccontare con tono sborone i suoi nove cammini, che messi insieme sono meno del nostro Bergamo-Santiago e poi… quando ha finito di pavoneggiarsi… gli raccontiamo dei nostri “quattro” cammini. E finalmente sta zitto, con un po’ di “ohhhh” e “ahhh”.
Odio queste conversazioni 😒
Non è ancora contento!
“E vostra tappa più lunga? Io 52 km!!!”
Non lo sopporto. Mi alzo e vado a prepararmi un caffè 😂
Quando torno, la povera Patricia sta subendo un “attacco” con critiche e consigli non richiesti sul suo zaino e ciò che si porta. Che pazienza 😒
Non resistiamo! Gli rispondiamo un po’ scocciati che non necessariamente quello che per lui è utile o inutile deve per forza esserlo per Patricia o altri.
Ognuno fa il suo Cammino, cammina come vuole, e si porta ciò che vuole 😒
L’ucraino viene automaticamente escluso dalla conversazione. Si mette in un angolo con il suo cellulare e finalmente insieme a Hun e Patrizia si trascorre una piacevole serata 😉
Particolari di Cea: il suo pane!
Sono giorni che tutti ci dicono di mangiare il “Pan de Cea”, un pane con farine locali, lievito naturale e cottura in forni a legna costruiti con pietra locale.
A Cea ci sono ben 22 panifici, che poi vendono il loro pane nei paesi vicini.
Con un po’ di fortuna riusciamo a recuperare una pagnotta e visitare un panificio, e la sera a gustarci questo buon pane artigianale 😋