Giorno 33 – Via della Plata: El Cubo – Zamora
Km tappa 32 – km totali 840 – Passi 1.152.756
La notte gela e la mattina iniziamo a camminare in una nebbia fitta. Tutto intorno a noi è bianco di brina e gelo.
Dopo pochi chilometri ci accorgiamo che abbiamo capelli e sopracciglia gelati 😱
La nebbia si appoggia su di noi… e poi congela… creando un leggereo strato ghiacciato sui nostri capelli😱
È la prima mattina che fa veramente freddo. Mettiamo cappello, scaldacollo e guanti pesanti.
Nonostante il freddo, il paesaggio bianco ha un fascino particolare. Germogli nei campi ghiacciati. Alberi bianchi che sembrano decorazioni. È bello 😍
Sul Cammino incontriamo tantissimi mojones con l’incisione “Via de la Plata” scritta anche in arabo ed ebraico (almeno credo sia ebraico – se sbaglio correggetemi – grazie).
E quando manca poco a Zamora, ci troviamo in un punto del Cammino dove sono state posate tre enormi lastre di granito, ognuna con una poesia diversa e il nome di un cammino: la Via de la Plata, la Via Dalmacia, la Via Mirandesa.
Al centro un pozzo, e intorno la scritta “Pozzo dei Desideri” scritto in una decina di lingue diverse.
Questo posto ha uno strano fascino, speciale, anche se non sappiamo cosa sia… ipotizziamo sia il punto in cui questi tre cammini si incontrano, ma non ne abbiamo la certezza. Se qualcuno di voi ha voglia di cercare e dirci cosa sia, grazie 😘
La nebbia ci abbandona per poco, per noi tornare fitta intorno a noi. Per fortuna torna a schiarirsi leggermente quando arriviamo a Zamora, permettendoci una piacevole vista della città.
Ovviamente andiamo all’Albergue de Peregrinos di Zamora, che è gestito da Hospitaleros Volontarios della stessa associazione di cui anche io e Marco siamo volontari.
Questa settimana i volontari sono Frankie e Joachim, una coppia gentilissima e accogliente che ci fa subito sentire a casa e benvenuti 😍 Bellissimo ostello e belle chiacchiere con i due hospitaleri, che sono cordiali e chiacchieroni senza essere invadenti. Il perfetto “balance” che un hospitalero deve avere ❤