Tappa 81: El Ganso – El Acebo (Spagna) (25 km) – (1938 km)

Dopo una piacevole e rilassante giornata a El Ganso, stamattina ci svegliamo riposati e pieni di energia.

Il cielo è plumbeo, ma non fa freddo e non piove. Le nuvole sono basse e il paesaggio di montagna immerso nelle nuvole ha un fascino magico e meraviglioso.

Il primo paesino che attraversiamo è Rabanal del Camino, un grazioso paesino di montagna con tante piccole casette in pietra.
Man mano che proseguiamo il cielo diventa sempre più grigio e nuvoloso, si vede solo a pochi metri di distanza.
E poco prima di Foncebadon incontriamo la neve. Siamo nelle nuvole, tutto è grigio, e questo paesino mezzo diroccato, coperto da un leggero strato di neve, sembra uscito da un libro di favole. Tutto intorno è silenzioso. Magico 😍

All’inizio la neve è ghiacciata e si cammina facilmente, ma proseguendo la temperatura si alza e la neve si sta sciogliendo e i piedi sprofondano in pozze di acqua e neve sgelata. Diventa difficile camminare.
Per fortuna poco dopo il sentiero incrocia nuovamente la strada e possiamo proseguire senza difficoltà.

Solo pochi km, ed ecco la famosa “Croce di Ferro”. La montagna di sassolini che la circonda aumenta ogni anno. Oggi, con la nebbia, la croce ha un aspetto molto strano. Dalla neve emergono solo alcuni sassolini colorati e alcuni fogliettini con dediche.

È tradizione per i pellegrini trasportare una pietra, piccola o grande, in base al peso del peccato o della sofferenza di cui ci si vuole liberare… Si raccoglie la pietra il primo giorno di cammino e la si porta con se… e giunti alla Cruz de Hierro la si abbandona nel mucchio di pietre che sostiene la croce.
Abbandona la pietra… e abbandona il peso che ti stavi portando addosso.

Molte persone, in aggiunta o in sostituzione della pietra, depositano ai piedi della croce anche oggetti personali.
Ci sono bandiere, fazzoletti, fotografie… ❤

Proseguiamo il Cammino, e pochi km dopo incontriamo un altro luogo “famoso” e “strano” del Cammino: Manjarin.
Come riassumere la storia di Thomas e Manjarin in poche parole? Anni fa Thomas prese possesso di alcuni ruderi diroccati sulle montagne in un paese abbandonato chiamato Manjarin, li trasformò in un rifugio basico per pellegrini e dichiarò quelle quattro baracche “Monastero Templare” e lui stesso si auto dichiarò Cavaliere Templare.
Dice Thomas: “io sono l’ultimo dei Templari, l’ostello di Manjarín è un monastero Templare e io sono qui nel Camino per servire i pellegrini.”

È un posto stranissimo. Fuori ci sono cartelli che indicano decine di direzioni, bandiere templari, statue e icone di ogni tipo. Ci vorrebbero giornate intere per guardare e analizzare ogni dettaglio di questo posto.

Entrare a salutare Thomas e chiedere il timbro di Manjarin è un obbligo 😊Ma entrate solo se siete ben vaccinati 😂
Diciamo che il posto non brilla per pulizia. Qui non c’è acqua corrente, si dorme su materassi buttati a terra, e tutto l’interno è un’accozzaglia di cianfrusaglie incredibile.

Entriamo! Troviamo un ragazzo italiano di Perugia, che dorme qui da un mese 😱e un signore spagnolo. Facciamo quattro chiacchiere e beviamo un caffè.
E poco dopo arriva Thomas, con la sua ormai famosa tunica da Templare.
Non so come scriverlo in modo educato… o se omettere alcuni dettagli… ma caspiterina!!! Appena Thomas entra nella stanza, dopo pochi minuti noi salutiamo e ce ne andiamo!!! Un fetore… un odore nauseante… non si riesce a respirare! Capisco che qui con ci sia acqua corrente e sia inverno e faccia freddo lavarsi… ma probabilmente il caro Thomas non si lava da alcuni mesi… o anni 😱
Mi spiace rovinare la magia di Manjarin, ma l’odore è insopportabile. Tratteniamo il fiato il tempo di una foto… e via… salutiamo e abbandoniamo l’ultimo Monastero Templare 😂
Preferiamo l’aria fresca e frizzante delle montagne 😂

Mentre camminiamo gli ultimi km appare un po’ di sole e cielo blu.
In mezzo al nulla appare il paesino di El Acebo, dove decidiamo di fermarci.
L’unico posto aperto è un mega-ostello, nuovo e immenso.
Inizialmente siamo restii all’idea di fermarci qui, sembra una trappola per turisti, invece quando entriamo restiamo affascinati. Eleganti divani davanti al camino acceso, stanze e bagni eleganti e puliti, sembra quasi un ostello di lusso 😂
Purtroppo non c’è cucina per cucinare, quindi siamo obbligati a mangiare nel ristorante. E anche questo è una sorpresa: per il solito prezzo standard di un menù ci portano un risotto all’astice delizioso… stinco di vitello in salsa di vino rosso… un tiramisù fantastico… La cameriera poi è italiana, e ci porta porzioni giganti di cibo 😉
Insomma, è veramente un ostello lussuoso 😂

Poco dopo arriva un altro pellegrino: un signore belga che è partito due mesi fa dal Belgio a piedi. Ovvio che abbiamo molto di cui chiacchierare 😂
E quasi senza rendercene conto anche oggi abbiamo passato pomeriggio e sera in una piacevolissima atmosfera 😊

2 commenti:

  1. ahahahahah cosa direbbe whiscky dei vostri menu? ^_^

  2. Valerie Ducharne

    Bravo pour votre persévérance !!!
    Et merde au crabe 🦀
    Forza !!!!
    🎀💕🎀💕🎀💕🎀💕

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