Stanotte a Pamplona abbiamo dormito malissimo. Ieri è arrivato un gruppetto di coreani che stamattina ha avuto la brillante idea di puntare la sveglia alle 5:30, iniziare a girare per l’ostello a preparare lo zaino, per poi partire comunque alle 8:00
E adesso alle 20:00 sono qui in ostello con gli occhi che si chiudono 😴
Ieri sera abbiamo detto a Marisa e Carletto che, se volevano, per uscire da Pamplona c’è un autobus che fa evitare cinque km di periferia e porta in un paesino sul Cammino, proprio fuori da Pamplona.
Due anni fa avevano dato a noi questa informazione, ma avevamo preferito camminare.
Ci sembra corretto passare l’informazione a Carletto e Marisa, ma anche loro decidono di non prendere il pullman. Marisa è convinta; Carletto un po’ più esitante 😂ma Marisa lo convince a camminare 😂
Oggi è una bellissima giornata, tiepida, un bel sole blu con qualche nuvoletta sparsa. Giornata perfetta per camminare.
Passati i cinque km di periferia, il paesaggio cambio. Iniziano queste collinette e distese verdi che con il sole sono bellissime. E in lontananza le pale eoliche 😊
E sul Cammino riappaiono le croci. Le croci del Cammino, ma anche le croci di pellegrini morti durante il Cammino. Continuo a chiedermi quali storie vi siamo dietro queste morti… cosa sia successo…
Mettono una forte sensazione di tristezza; fanno pensare a quanto sia fragile la nostra vita.
Questi pellegrini, qui come noi a fare il Cammino, ma poi qualcosa è successo…
Poco dopo inizia la salita verso l’Alto del Perdono. È una salita costante e non troppo impegnativa.
Ricordo che due anni fa avevamo il fiatone, facevano male le gambe, c’era fango e ghiaccio, e la salita sembrava interminabile.
Oggi c’è il sole, non c’è fango, e la salita sembra finire subito. Ma forse sono i 1.500 km accumulati negli ultimi due mesi che fanno sembrare facile questa salita.
L’unica costante con due anni fa è il vento. Vento fortissimo, che aumenta man mano che ci avviciniamo all’Alto. E quando si raggiunge il passo… questo vento terribile che quasi ti spinge via, e ti incita a proseguire.
Facciamo le classiche foto di rito, davanti alle “sculture” in metallo dei pellegrini. La loro posizione rappresenta benissimo la scritta che torreggia su una delle sculture: “Dove il Cammino del Vento incontra in Cammino delle Stelle” .
E dopo la salita cosa c’è? Ovviamente la discesa. È una discesa ripida e impegnativa, tutta di sassi. Bisogna fare molta attenzione a dove si mettono i piedi. Il rischio di una slogatura è alto.
Marisa è molto dolorante. Stamattina dopo qualche km di Cammino ha iniziato ad avere dolore ad un ginocchio. La salita è stata per lei difficile, ma ovviamente la discesa è ancor più complessa quando il ginocchio fa male. Ma con calma, un passo dopo l’altro, Marisa prosegue e arriva in fondo alla discesa.
Marco le ha passato la sua ginocchiera, sperando che possa darle un po’ di sostegno, ma il dolore non passa. Ad un certo punto Carletto e Marco tolgono un po’ di peso dallo zaino di Marisa e lo caricano nel loro, nel tentativo di alleggerirle lo zaino.
Mancano pochissimi km, ma quando si è sofferenti quei km sembrano non finire mai.
Ed eccoci all’ostello.
Recuperiamo del ghiaccio da mettere sul ginocchio, che è leggermente gonfio. Marisa si butta subito a letto e un po’ di riposo le fa bene, ma il ginocchio le fa ancora molto male ☹️
In ostello, oltre al gruppo di coreani, incontriamo anche un altro italiano. Dall’accento si capisce subito che è bresciano 😊
Decidiamo di fare una bella spaghettata in compagnia, così da non dover uscire a cena.
Ed ora siamo tutti a letto, a pianificare cosa fare domani.
Concordiamo tutti sul fatto che Marisa debba prendere il pullman e aspettarci qualche tappa più avanti per dare tempo al ginocchio di riposarsi e guarire.
Incrociamo le dita che una buona notte di riposo aiuti e domani il ginocchio vada meglio ❤
Ooooh Marisaaaa ci dispiace moltissimo per il tuo ginocchio … noi incrociamo zampette e dita perché il giorno di riposo lo sistemi … un abbraccio a tutti voi!