Ieri sera dopo cena abbiamo convinto tutto il gruppo a venire con noi alla messa con benedizione dei pellegrini.
Abbiamo un bellissimo ricordo di questa messa. Quando due anni fa abbiamo fatto il Cammino da Roncisvalle, ci avevano detto che alle 20 ci sarebbe stata la benedizione.
Tranquilli, alle 20 ci siamo recati nella piccola chiesetta, convinti ci fosse solo la benedizione. Invece… entrati in chiesa, ci siamo trovati tre preti sull’altare, davanti ad una chiesa vuota. Eravamo gli unici due pellegrini ad esserci recati in chiesa per la benedizione. Ma prima della benedizione c’è la messa.
Come potevamo uscire e abbandonare i tre preti in una chiesa vuota? Ci siamo quindi seduti in prima fila.
È stata una sensazione strana. Questa piccola chiesetta tutta in pietra, con un altare dove troneggia una piccola statua della Madonna con Gesù Bambino… i tre preti e noi due… I preti che cantano inni, in una lingua simile alla nostra, ma diversa… l’eco meraviglioso delle loro voci… e alla fine della messa ci chiamano davanti all’altare per benedirci e chiedere a Santiago di accompagnare i nostri passi sul Cammino.
E poi, senza preavviso, le luci della chiesa si spengono, e alla luce di solo due candele i preti cantano un’Ave Maria che rimbomba nella chiesa vuota.
Ricordo ancora la pelle d’oca che ho provato durante quella messa. La prima messa dopo non so quanto anni.. ma un’emozione unica… da brivido.
Il ricordo di quelle sensazioni è ancora molto vivo, motivo per cui insisto con i nostri compagni di camerata, sia italiani che stranieri, di venire alla messa e benedizione.
Certo, siamo in otto nella chiesa questa volta, non siamo soli, ma è comunque una bellissima esperienza.
Anche questa volta ci mettiamo davanti all’altare e ci danno la benedizione dei pellegrini.
E a fine messa il prete chiede a noi di pregare per lui durante il Cammino e quando arriveremo a Santiago.
Mi chiedo quante sere succeda che questi tre preti siano qui, davanti alla chiesa vuota, in attesa che qualche Pellegrino entri.
Dalla gioia del prete nel vederci, credo che siamo noi un’eccezione.
A fine messa il prete ci propone di portarci a visitare il chiostro e la cripta della chiesa. È una bellissima visita, ricca di spiegazioni storiche e dettagli artistici.
Veramente una bella serata, ricca di emozioni. Sono veramente felice di aver insistito per andare alla messa.
E stamattina si parte per la tappa Roncisvalle-Zubiri.
Ieri sera tutto il gruppo ha comprato un coupon per fare colazione stamattina nel bar vicino all’ostello.
Noi abbiamo optato per tornare al bar a qualche km da Roncisvalle dove ricordiamo che fanno dei panini eccezionali.
Marco è stanco di pane, burro e marmellata, ha voglia di un bel panino con omelette e prosciutto 😂
Abbandoniamo quindi il gruppo alla loro colazione e noi ci mettiamo in Cammino.
Ieri sera abbiamo chiesto dettagli all’hospitalero dell’albergue sullo stato dei sentieri.
Lui si raccomanda di NON fare i sentieri per i primi 15 km, perché c’è ancora troppa neve, quindi si rischia di scivolare e non vedere le tracce del Cammino. Gli ultimi sette km sono invece messi meglio e quindi percorribili.
Partiamo quindi seguendo la strada. Questa è perfettamente pulita.
Arriviamo al bar, ci beviamo due “caffè con leche” e Marco finalmente si gusta la sua mega colazione. Teniamo d’occhio la strada, in attesa che arrivi il resto del gruppo. Dopo più di 45 minuti ecco che la porta si apre ed entra la signora islandese. E cosa ci racconta?? 😱
Ci dice che lei ha fatto la strada, mentre il resto del gruppo ha deciso di fare il sentiero, perché è qualche km più corto.
Non ci credo!!! “Ma sei sicura” le chiedo. “Non è che sono dietro di te?”
“No, no, io ero sulla strada e li ho visti camminare sul sentiero”.
Non ci credo!! Pazzesco!!! Ma cavoli!!! Ma che senso ha? Per risparmiare qualche km rischiate di scivolare di perdervi?
Sono infastidita! Molto infastidita!
Mi vengono in mente le notizie che ogni tanto leggo, di persone che decidono di fare la Via Alta verso Roncisvalle, anche se da ottobre a marzo è chiusa. In quei periodi bisogna fare la Via Bassa (quella che abbiamo fatto ieri).
Eppure… ogni anno ci sono persone che fanno comunque la Via Alta, incuranti del fatto che sia chiusa. Poi va tutto bene, non succede nulla!!! Per carità… 99% delle volte non succede nulla. Fai un sentiero che ti dicono di non fare, e va tutto bene. Anzi! Poi ti puoi anche vantare, fare il grande dicendo che non era poi così pericoloso, che tu hai fatto quel sentiero anche se era chiuso! Ahhh!!! Grande!!! Complimenti!!!
E poi… e poi… e poi c’è il restante 1%
Quell’un per cento che, come gli altri 99, segue la via sconsigliata. Ma succede l’imprevisto! Sempre lui… il terribile imprevisto… che può essere una bufera inaspettata… oppure un segno coperto dalla neve e sbagli sentiero… oppure un piede messo male sul ghiaccio… e il tuo Cammino finisce lì! Per la grossa parte di quell’1% finisce semplicemente il Cammino verso Santiago. Ma per una piccola parte finisce proprio il Cammino della Vita. Perché alcuni finiscono la propria vita su alcuni sentieri del Cammino, spesso per imprudenza e incoscienza.
Lo so che l’imprevisto può succedere ovunque e su qualunque sentiero della vita… ma se ti segnalano un pericolo, perché ti ci devi buttare, incurante delle raccomandazioni? Vi giuro che non capisco.
Eppure, proprio poche settimane prima della nostra partenza, una coppia si è persa sul sentiero verso Roncisvalle, e il ragazzo è morto. Il Cammino è pieno di eventi simili.
È un Cammino facile… senza difficoltà serie… ma la sua dose di rischio e pericolo c’è… e se ci si rifiuta di ascoltare i suggerimenti della “Gerdarmeria” e dei suoi incaricati, i rischi aumentano.
Insomma, con questi pensieri in testa, quando incrociamo Carletto, Marisa e Giuseppe fuori dal sentiero, tutti felici perché hanno fatto il sentiero… scusate… ma io sono parecchio infastidita.
Ci dicono che il sentiero non era poi messo così male…la neve era alta… ma insomma… siamo qui, no?
Arghhhh… vedo nero!!!!
Non so come, ma mi trattengo!
Il Cammino è personale; ognuno segue il proprio Cammino e fa le proprie scelte. Però… però… però…
Respira Laura! Respiro profondo… inspira… espira… inspira… espira…
Ok, controllo ripreso… più o meno 😜
Io, Marco e Marisa decidiamo di fare ancora qualche km di strada, è solo più avanti metterci sul sentiero. Carletto e Giuseppe proseguono invece nel sentiero.
Scelte. Ognuno fa le proprie scelte ❤
Marisa oggi è bella carica. Nonostante la salita di ieri oggi tiene comunque un bel passo.
Anche Carletto ha più carica; dice che ieri aveva mangiato poco ed era senza energie. Oggi invece, con tre chili di cibo nello zaino, è pieno di energia 😂
Quando prendiamo il sentiero la neve è abbastanza sciolta, ma ci si sono ancora tantissimi pezzi di sentiero coperti da lastre di ghiaccio. Bisogna fare molta attenzione a dove mettere i piedi.
Con calma procediamo… e senza troppa fatica… ecco Zubiri e il suo famoso “Puente de la Rabbia”. Attraversiamo il Ponte ed eccoci arrivati 😊
E con calma… ecco anche Carletto e Giuseppe ❤Senza pullman e autostop, dicono!!! Sarà vero! 😂😂😂 Ci dobbiamo fidare? 😂
E stasera Giuseppe (che è cuoco) ha cucinato per tutti una buonissima pasta. Cinque italiani, una russa, un’islandese e un ragazzo da Taiwan, tutti insieme intorno a tre chili di pasta, a ridere e scherzare allegramente 😊
Mentre io sono davanti al camino a scrivere il racconto del giorno, loro mettono un po’ di musica e chiacchierano allegramente, un po’ in italiano un po’ in inglese. Nessuna barriera. Bellissima serata ❤Momenti come questi sono speciali ❤
Nota finale 1: nel diario non metto foto stasera perché la connessione è troppo lenta e non riesco a caricarle. Le pubblicherò domani sera 😊
Nota finale 2: scopriamo da Marisa che, durante l’avventura nei sentieri “proibiti”, si sono persi per un breve tratto. E per evitare di tornare indietro hanno cercato di riprendere il sentiero tagliando del filo spinato che li separava dal sentiero. Arghhhhhh…. trattenetemi, vi prego 🙈
La benedizione del pellegrino ha protetto gli i coscienti!
Buona prosecuzione eeeeeeeee PRUDENZAAAAAA! capito?
👍🏻👍🏻👍🏻 notte
Bellissima tavolata 💋 mi fa piacere che siete in buona compagnia 💖
Infatti perché rischiare, ma come dici tu Laura , il cammino è personale, grazie per questi magnifici racconti.Sandra.