Talca

Siamo a Talca, ospiti dalla mamma di Felipe, che aveva camminato con noi durante la traversata del Parque Jeinimeni e i difficili attraversamenti di fiume.

Ora Felipe è a Santiago per lavoro, ma è stato gentilissimo e con grande ospitalità ci ha offerto la sua camera a casa della mamma, Isabel.

Talca è una cittadina medio-grande, con tanti negozietti, scuole, ristoranti. C’è di tutto. Vie piene di gente che passeggia e studenti. È una cittadina molto viva e piena di energia.
Dopo giorni e giorni sulle montagne e sui vulcani, ha un suo fascino tornare in una città e avere tutto a disposizione: dal caffe al gelato 😋
Per un paio di giorni un riposo di questo tipo è rigenerante.

Isabel è una signora dolcissima, molto allegra e piena di energia ed entusiasmo.
Le serate in sua compagnia sono caratterizzate da tante chiacchierate. Tiriamo le due di notte e ho gli occhi che si chiudono.
Dei vari discorsi che affrontiamo quello che più mi tocca è il suo racconto del terremoto che ha colpito il Cile nel 2010.

“Il terremoto in Cile del 2010 è stato un evento sismico verificatosi al largo della costa del Maule in Cile il 27 febbraio 2010 alle ore 3:34 locali, con una magnitudo di 8,8 Mw durato per circa tre minuti. È stato il più forte terremoto che ha colpito il Cile dal 1960 (9,5 Mw, il più forte mai registrato), ed era il più forte al mondo dal Maremoto dell’Oceano Indiano del 2004. Il sisma è stato 30.000 volte più potente del terremoto dell’Aquila del 2009.” (da Wikipedia)

Le info di cui sopra già le sapevo, ma sentire Isabel raccontare di quella notte… vengono i brividi a sentirne parlare 😐
Tre minuti, infiniti, in cui la casa non smetteva di tremare. Tre minuti in cui non ci si poteva reggere in piedi tanto forte era il terremoto. Piatti, suppellettili, mobili,… tutto che cadeva a terra. Il panico. Attimi in cui non si riusciva a fare nulla, se non sperare che la terra smettesse di tremare.
E i giorni successivi, le scosse di assestamento. Le notti in auto per paura di nuove scosse.
I collegamenti radio e telefonici tagliati; senza acqua o corrente elettrica; la città distrutta.

Eppure, oggi, otto anni dopo, la città è perfettamente ricostruita. Non si vedono tracce del terremoto se non per alcuni edifici comunali, in centro, ormai abbandonati.

Le serate in compagnia di Isabel scorrono veloci.
Dopo qualche giorno di riposo decidiamo di spostarci sulla costa per il week-end, in attesa che l’ondata di mal tempo passi e si possa ripartire per la sezione successiva del nostro cammino 😃

Domani, anziché foto di montagna… avrete il mare 😂

20180315_110528-01-1943x1421

I commenti sono chiusi.

  • Categorie