Salutiamo Marcus e Angelica, i simpatici e accoglienti gestori di “Las Ruedas”, e ci incamminiamo lungo la Carretera Austral.
Ci dicono di fare attenzione, perché la strada è molto trafficata.
Abbiamo però ormai imparato che la loro idea di “traffico” è definitivamente diversa dalla nostra 😀
Infatti macchine non ce ne sono. Sono rarissime… Forse un’auto ogni una o due ore? 😀
Eh si… che traffico 😂
Il cammino sulla Carretera Austral è piacevole. È una strada non asfaltata che attraversa montagne e laghi, con una vegetazione rigogliosa tutto intorno.
L’acqua dei laghi è altissima. Molte spiaggette a bordo lago sono completamente allagate. Diventa difficile trovare un posto dove sedersi a riposare.
La strada è stata creata facendo saltare la montagna a suon di dinamite 😱Quindi, da un lato c’è la montagna e dall’altro lo strapiombo verso il lago o la valle 😱
Dev’essere stato un lavoro complesso creare questa strada e collegare Villa O’Higgins.
Ci hanno raccontato che fino a 20 anni fa l’unico modo per raggiungere il villaggio era in barca, via laghi e fiumi, o a cavallo.
Mentre camminiamo incrociamo vari ciclisti. Sembra che la Carretera Austral sia una delle mete preferite da chi viaggia in bici 😊 Tutti polverosi e stanchi. Pochi chilometri e stanno per raggiungere la fine della Carretera 😊
Più sorprendente è invece l’incontro con due ragazzi sudafricani che arrivano di corsa, spingendo una specie di “carrello” (al posto dello zaino).
Ci si ferma a fare due chiacchiere… e sí, hanno percorso tutta la Carretera Austral correndo 😱 Complimenti!!
Mentre chiacchieriamo ci mettono in guardia dal percorrere questa strada camminando. Non per il traffico, bensí per la difficoltà di trovare punti dove mettere la tenda per la notte. Infatti qui non c’è nessun punto pianeggiante 😐Solo montagna e laghi esondati 😐
Ci suggeriscono un rifugio, dove hanno dormito loro, che si trova al km 30 da Villa O’Higgins.
E poi… buona fortuna 😱
Salutiamo e ricominciamo a camminare.
Salite, discese, fiumiciattoli, piccole cascate… il paesaggio è bello. Affascinante.
I chilometri aumentano e cominciamo ad essere stanchi.
Ma ovviamente nessun posto dove mettere la tenda.
Quanto meno sappiamo che al km 30 troveremo un rifugio. Basico, ma almeno un tetto ci sarà 😊
Cammina cammina… Ormai stanchi arriviamo al km 30.
Ma di rifugi non c’è traccia 😭
La nostra mappa indica che tra un km c’è una casetta, con la scritta “polizia”.
Un posto di polizia qui nel nulla? Ci sembra strano… ma chissà… magari era un edificio della polizia convertito a rifugio?
Sempre più stanchi percorriamo un altro km. In lontananza vediamo un tetto… ma quando ci avviciniamo ci rendiamo conto che non è né un posto di polizia né una casa… è semplicemente una piccola cappella con dentro tanti santini e offerte 😰
E adesso? Cavoli!!! I due sudafricani hanno dormito in un rifugio! Deve esserci!!!
Avranno sbagliato il km, ma da qualche parte deve esserci!!! Ma dove? 😱
Continuiamo a camminare, ma ora ogni passo è pesante.
È soprattutto stanchezza psicologica, legata al non sapere quanti km mancano.
E finalmente, al km 34, un po’ rientrate dalla strada vediamo cinque case 😍
E lì, proprio a bordo strada c’è una casetta di legno, con scritto “refugio”. 😍
Per oggi siamo arrivati!!!!
Però… da una delle cinque casette vediamo uscire fumo.
Vuol dire che c’è qualcuno!!!
…ma questa è una storia lunga… bella e spaventosa😂😂
…vi tengo in ansia e ve la racconto domani😘😘