Siamo a Coyhaique, una “metropoli”, confrontata con i piccoli paesini attraversati fino ad ora.
Non è immensa, ma sembra avere di tutto: supermercati, banche, fioristi, parrucchieri, negozi di abbigliamento, ristoranti e bar. Non negozi per turisti… negozi per chi a Coyhaique ci abita.
Quando arriviamo in ostello è in corso una festa: c’è il battesimo del figlio del proprietario.
Marco, sempre chiacchierone e socievole, inizia a chiacchierare di religione.
Scopriamo che in Cile, per quanto sia un paese cattolico, sono pochi i bambini che vengono battezzati. E spesso il battesimo viene fatto quando hanno un paio di anni.
Chiacchiera… chiacchiera… finiamo che ci invitano alla festa 😱
Definitivamente il fatto che Marco parli spagnolo fluente e la sua capacità di attaccare bottone con tutti, ha i suoi risvolti positivi 😂
Nel giardino stanno cuocendo l’agnello. Il famoso “cordero al palo”.
Fa un po’ scena vedere questo agnello intero, aperto in due, con il codino… arrostire al fuoco.
Ho la sensazione che vegetariani e vegano potrebbero avere vita difficile qui in Cile.
Assistiamo alla parte finale della cottura e al taglio. E poi brindisi! E buon appetito 😝
Che dire… delizioso 😄
E intanto Marco chiacchiera… e chiacchiera 😂
Dopo il pasto, il rituale del “mate”.
Per cileni e argenti è l’equivalente del nostro “caffè”; lo bevono tutto il giorno.
E il bicchiere del mate passa di mano in mano per ore.
E Marco continua a chiacchierare 😂
Non so coma faccia a non essere stanco. Sono stanca io per lui 😂
E così, tra chiacchiere e mate, si fa sera.
Questo viaggio continua a stupire non solo per i paesaggi, ma soprattutto per gli incontri, le conversazioni e i momenti condivisi con la gente che incontriamo ❤