Scopriamo che il ragazzo è un musicista di una banda cilena.
Ha noleggiato questo minivan per andare a recuperare i membri della sua banda, che arrivano dal sud del Cile, ma a causa della Carretera Austral bloccata deve passare da qui e recuperarli ad un confine più a sud.
I suoi amici lo aspettavano per la sera, ma in dogana ha avuto un po’ di problemi.
L’agenzia di noleggio auto ha compilato alcuni moduli errati. In dogana se ne sono accorti e, tra una cosa e l’altra, per risolvere il tutto ci sono volute ben sette ore!!
Sette ore di attesa tra le due frontiere!!!
Tra l’altro non ha una mappa della zona e neppure un GPS sul telefono e quindi, con il buio, non ha ben chiaro che strada fare.
Evitiamo di sottolineare che la segnalizzazione e i cartelli in Argentina sono quasi inesistenti 😐
Christian è quindi bel felice di averci incontrato 😊
In un’oretta abbondante vediamo l’illuminazione di Bariloche. È immensa. Ricordavo una città grande, ma in otto anni sembra essersi raddoppiata.
Ma a questo punto a Bariloche non entriamo proprio. La strada prosegue senza dover entrare in città.
Sulla strada c’è il buio totale.
Il lato positivo è che tutta la Ruta 40 è asfaltata.
Nel 2009, quando avevamo visitato queste zone era tutta una strada di terra battuta. Si proseguiva lenti, ma aveva un fascino incredibile.
Dal 2015 tutta la Ruta 40 è asfaltata. Questo riduce i tempi per percorrere le distanze immense tra un paese e l’altro e ha permesso la nascita di tante piccole frazioni e casette sparse qua e là.
Per quanto la strada sia asfaltata, con il buio totale non si può correre, e raggiungiamo El Bolson a mezzanotte passata.
Cercare un alloggio? No 😂questa volta non ci proviamo neanche 😂 Si dorme in macchina 😂
Immensa, nuova e comoda, con sedili reclinabili possiamo dormire meglio che in albergo.
Dormire? Che illusi 😂
Appena Christian chiude gli occhi, crolla addormentato. E inizia a russare 😱
Ma non una russata leggera. No!!! Una russata così forte, gutturale e progressiva che non pensavo esistesse 😱
Sul Cammino di Santiago abbiamo dormito con russatori “esperti”, ma una cosa così forte io non l’ho mai sentita 😱
Eppure, dopo un’oretta ad ascoltare il concerto e a chiedermi se lui è il cantante della banda, anche io crollo addormentata.
La mattina troviamo una stazione di servizio aperta e dopo un caffè carissimo (i prezzi in Argentina sono folli 😐 l’inflazione è alle stelle), ripartiamo insieme a Christian per un altro centinaio di km a sud.
A questo punto le nostre direzioni si dividono.
Ci scambiamo i contatti… e ognuno prosegue per la propria strada.
Noi siamo ad un incrocio della Ruta 40, nel mezzo del nulla. Il traffico è scarso.
Dopo una mezz’oretta si ferma una coppia con un bimbo.
“Dove andate?” ci chiedono.
“A sud!!!” rispondiamo noi.
“Punta Arenas è abbastanza a sud?” ci risponde ridendo la signora.
“Caspiterina… non così a sud. Noi ci fermeremmo circa 1500 km prima 😂” le rispondiamo.
E via!!! Chiacchierando scopriamo che loro abitano a Porvenir, nella Tierra del Fuego cilena, e conoscono Oscar e Marly. Anzi… Oscar è l’insegnante di musica di loro figlio. Che coincidenze incredibili!!!
Trascorriamo con loro le successive 5/6 ore e scendiamo di altri 400 km.
Tante chiacchiere e racconti. Il tempo vola 😊
Quando ci salutiamo ci ritroviamo al bivio con la strada che porta alla frontiera. Cento chilometri per por entrare in Cile. E da li altri 60 per Coyhaique, nostra destinazione.
Siamo praticamente arrivati 😊
Quello che non abbiamo considerato è che quasi tutte le strade argentine che portano in Cile sono strade di terra battuta. Qui si procede lenti anche in auto.
Troviamo subito un passaggio, ma per fare 100 km ci vogliono più di due ore.
Comunque, alle 20:30 siamo a Coyhaique.
E chi avrebbe mai pensato di arrivare così velocemente 😂
Per fortuna conosciamo già questa cittadina e andiamo spediti verso l’hostal dove abbiamo dormito la volta precedente.
Mentre camminiamo e chiacchieriamo in italiano, una coppia ci ferma e ci chiede, in italiano: “Scusate se vi interrompo… ma vi ho sentito parlare… e siete italiani 😊”.
La signora, Vicky, ci dice che anche lei è italiana, abruzzese, e vive qui in Cile da 33 anni.
Chiacchiera e chiacchieta, passiamo un ora a chiacchietare a bordo strada. Persone appena incontrate e abbiamo 1000 cose da raccontarci 😊
Alla fine ci scambiamo i numeri di telefono con la promessa di sentirci domani per trascorre la giornata insieme 😊
Si è fatto buio.
Mentre camminiamo io chiedo a Marco: “Non conviene che mentre camminiamo sentiamo se altri hotel hanno posto? Guarda che dove stiamo andando è probabile che sia pieno”.
Ma Marco vuole tornare lì, in un posto che conosciamo e dove ci siamo trovati bene.
Eccoci arrivati!
Bussiamo.
Ci aprono… la signora e la figlia ci riconoscono, ci salutano… ma poi dispiaciute ci dicono che non hanno posto. È tutto pieno 😱
E adesso? Dove andiamo? 😱
La signora e la figlia si guardano, come per consultarsi… e ci dicono: “Se per voi va bene, potete dormire a casa di mia sorella. Lei e in vacanza e la casa è vuota. Ci sareste solo voi e la casa è qui vicino. Allo stesso prezzo 😊”.
Se ci va bene??? Certo che sì 😜
E così, con uno fortuna incredibile, siamo arrivati a destinazione a velocità record e abbiamo pure tutta una casetta per noi per riposare e prepararci per i prossimi giorni di trekking 😍