La mattina ci svegliamo con una fitta pioggerellina. Le previsioni meteo dicono che nel primo pomeriggio dovrebbe smettere ed uscire il sole.
Decidiamo quindi di partire.
I primi chilometri sono in salita, ma ben tenuti.
Incontriamo spesso dei cancelli chiusi con fil di ferro. Apriamo, passiamo, richiudiamo i cancelli. E si prosegue 😊
Ad un certo punto, non sappiamo come, ci troviamo fuori dalla traccia GPS. Il sentiero proseguiva così ampio e chiaro che evidentemente non abbiamo visto qualche deviazione.
Torniamo indietro, e infatti, eccolo lì! Un cartello che indica l’ingresso del parco nazionale. E poco dopo un cancello chiuso con catena e lucchetto 😱
Ma a fianco la recinzione è caduta e si passa tranquillamente 😉
Ma qui il sentiero comincia a peggiorare. Si capisce benissimo che è un sentiero abbandonato non più mantenuto.
Alberi caduti sul sentiero che vanno aggirati o scavalcati, ponti traballanti ma per fortuna ancora passibili.
Incontriamo anche un paio di fiumiciattoli senza ponte, dove dobbiamo togliere le scarpe e rimboccare i pantaloni per passare. Il problema non è l’altezza dell’acqua, che arriva al massimo a metà polpaccio. Il problema è la temperatura 😱
È gelida!!! Sembra di sentire centinaia di spilli conficcati nella pelle 😱Fredda! Fredda! Fredda!
E intanto… continua a piovigginare!
Davanti a noi si apre uno spiazzo verde, pieno di fiorellini gialli. Pianeggiante. Erbetta. Che bello 😍
Non lo avessi mai detto 😱Tutta la zona pianeggiante è un immenso acquitrino 😱
Ruscelletti, pantano, piedi che sprofondano, acqua che inghiotte gli scarponi.
Camminare qui è difficile. Cerchiamo di costeggiare la foresta, ma è comunque tutto fradicio.
Ad un certo punto ritroviamo la traccia, che si butta nel bosco. Il sentiero è tenuto male, ma comunque ancora percepibile.
Finché… finché… il sentiero sparisce 😱
In realtà non sparisce. Semplicemente c’è stata una frana e ha trascinato via tutto.
Il costone della montagna è tutto costellato da rocce e sabbia.
Ma il paesaggio… incredibile!!! Da qui si ha una vista spettacolare del lago sottostante e delle montagne. Incredibile!!! Anche con una giornata nebbiosa come quella di oggi. Il Lago Paloma si estende sotto di noi, scuro su un lato e blu nell’altro.
Usando la traccia GPS cerchiamo di capire la direzione del sentiero e in qualche modo, facendo molta attenzione, proseguiamo.
Il terreno diventa sempre più difficile.
Rocce, massi franati, arbusti impenetrabili. Cerchiamo di seguire la direzione, ma è complesso. E pericoloso😐
Marco inizia a bestemmiare contro la Greater Patagonian Trail.
Eh che cavoli! Va bene tutto! Ma non puoi fornire una traccia di un sentiero mangiato via da una frana.
Forse qualche anno fa era ok. Ma ora qui è da incoscienti spericolati proseguire 😱
Eppure proseguiamo.
Finché… non sappiamo più dove andare 😢
Davanti a noi c’è un masso immenso. Siamo praticamente in vetta; la vecchia traccia passava pochi metri alla nostra sinistra. Ma lì ora c’è solo un burrone.
E a destra… rocce rocce rocce…
Potrebbe essere che il sentiero riappaia a breve, oppure potrebbe essere sommerso per chilometri e diventare ancora più pericoloso. Non lo sappiamo.
Sappiamo solo che mancano 11 km prima di ricongiungerci su un cammino “ufficiale”. E quegli 11 km sono un mistero.
A peggiorare la situazione si è alzato anche un forte vento, e noi siamo completamente allo scoperto e in balia di vento e pioggia.
Non ce la sentiamo di proseguire 😢
Per l’ennesima volta giriamo i tacchi e torniamo indietro 😢
Molta attenzione sulla frana in discesa, nuovamente i chilometri di acquitrino, di nuovo i due guadi di fiumi, gli alberi caduti… è come un film a rovescio 😐
Con la differenza che ora siamo fradici 😐
Mentre camminiamo incrociamo le dita, con la speranza di trovare ancora le chiavi sotto lo zerbino della casa di Siria e Pedro, così da avere un riparo, accendere la stufa e far asciugare tutto quanto.
E… siiiii!!! Le chiavi ci sono ancora 😍
Siamo al riparo 😍
Che giornata 😌 E che stanchezza 😌
E che palle le tracce inesistenti della GPT 😤
Ma questa volta non andiamo a letto con dubbi su cosa fare domani! Assolutamente no!
C’è un altro percorso per attraversare questo settore, molto più facile e battuto, che segue solo in parte la GPT.
Domani facciamo quello!
Ma questo settore va attraversato 😂
E se per la terza volta sullo stesso settore dovremo girare i tacchi… allora forse è meglio se andiamo in spiaggia e passiamo tre mesi ad abbronzarci 😂
O nel Deserto di Atacama! Voglio vedere se piove anche lì 😂