La mattina ce la prendiamo comoda. Finalmente ci stiamo abituando al fatto che la mattina il sole sorga alle 4:30. Appena fa luce ci svegliamo, ma poi ci giriamo dall’altra parte e si continua a dormire 😀
Salutiamo tutti. Ci scambiamo indirizzi email e contatti… e si riparte 😄
Dopo la magia del lago e dei suoi boschi fatti di alberi abbattuti dal vento, torniamo nelle pampas. Distese immense di praterie verdi, con una strada non asfaltata che taglia il paesaggio.
Cammina… cammina… cammina… il paesaggio non cambia molto. Cambiano le tonalità di verde, più o meno luminose, ogni tanto qualche ruscello, greggi di pecore, guanacos… e finalmente ci avviciniamo al famoso “Parque Nacional Pinquino Rey”, un parco nazionale dove c’è una colonia di punguini, varietà “Pinguino Rey”, quelli con becco e gola arancione.
Sono giorni che ho voglia di arrivare qui per vedere i pinguini 😍 Ricordo quando anni fa fummo alla Peninsula Valdez, la prima volta che vidi i pinguini dal vero. In riva al mare, liberi, tranquilli… insieme a leoni ed elefanti marini. Che bellissimi ricordi 😍 Fargli foto, guardarli camminare con quel loro andare barcollante, stare seduti per ore a guardarli interagire tra di loro… bellissimo!!!
E ora… il Pinguino Rey!!! Non vedo l’ora 😍
Ma come sempre, le “aspettative” sono ciò che rovinano tutto. Ci si aspetta qualcosa, la si sogna, la si immagina in un certo modo… e poi ci si trova di fronte qualcosa di diverso, e si rimane delusi 😥
Ed è esattamente ciò che è successo questa volta.
Arriviamo al parco, dove c’è una piccola biglietteria.
Fuori dalla biglietteria, a 100 metri, c’è una palizzata immensa e altissima di legno, con delle finestrelle piccolissime.
E dall’altra parte… i pinguini.
Vediamo alcuni turisti, con il viso appiccicato alla finestrella della palizzata. Due minuti… due foto…si girano e se ne vanno.
Sembra di vedere una prigione. Non si capisce se i prigionieri sono i pinguini o i turisti… o entrambi… e la finestrella è il comunicatore tra prigionieri.
Che tristezza 😢
Solo a vedere da lontano questa cosa mi mette una tristezza tale. E tra le altre cose il biglietto d’ingresso costa uno sproposito.
Non sappiamo cosa fare. Sono giorni che voglio vedere questi pinguini… mi rattrista non vederli… ma vederli così mi mette ancora più tristezza 😢
Fermiamo alcune coppie di persone che escono dal parco e chiediamo a loro come è… se val la pena entrare.
Hanno tutti un viso deluso. Ci dicono che questo è l’unico posto dove vedere questi pinguini, oltre che in Antartica… però… però… insomma… le finestrelle così sono deludenti. Sono cosi piccole che si riesce a malapena a fare una foto decente.
Capisco la necessità di evitare che la gente si avvicini ai pinguini… però forse si poteva fare qualcosa di meglio.
Caspiterina!!! È più grande il parcheggio della “pinguinera”😢
Che facciamo? Entriamo o non entriamo? Che indecisione!!
Alla fine decidiamo che non vogliamo contribuire a questo tipo di turismo assurdo e non sostenibile.
Ce ne andiamo senza vedere i Pinguino Rey!
Mi guarderò un documentario del National Geografic quando tornerò a casa 😝
Ma le delusioni della giornata non sono finite.
È una di quelle giornate dove tutto va un po’ male.
Vicino alla punguinera c’è un ranch dove allevano cervi. La professoressa Carol di Pampa Guanacos ce ne aveva parlato in modo entusiasta, dicendoci di passare a vederli. Ce ne sono più di 5.000, aveva detto.
Aveva addirittura chiamato Don Franco, il proprietario del terreno, per avvisarlo che saremmo passati.
Dal momento che non abbiamo visto i pinguini, forza, andiamo a vedere i cervi!!!
Quando arriviamo, Don Franco non c’è. Al suo posto c’è una ragazzina. Ci spiega dove trovare i cervi… e ciao!
Vaghiamo…vaghiamo… vaghiamo… ma i cervi non li vediamo!!! Abbiamo una rapida vista di 5 cervi dalle corna enormi, che appena ci sentono, scappano via.
Va bene! Non abbiamo visto i pinguini! E adesso di 5.000 cervi ne vediamo solo 5? Non è proprio giornata 😥
E il cammino prosegue, con strade dritte e infinite, nelle pampas cilene 😄