Ha piovuto tutta notte; per fortuna eravamo al riparo.
Durante la notte i nini del ranch (una ventina) hanno iniziato ad abbaiare furiosamente. Quale sarà stato il motivo? Volpi? Animali selvatici? Chissà…
La mattina aspettiamo fino a tardi a partire, in attesa che la pioggia si calmi. Quantomeno non c’è vento 😀
Anche oggi distese lunghe e infinite.
Belle, ma stanno cominciando a diventare monotone.
Un cambio di paesaggio non dispiacerebbe.
E oggi, arriviamo al confine Argentina/Cile, attraverso il passo di frontiera di RioBellavista/Radman.
È un confine piccolissimo e poco trafficato, aperto solo nella stagione estiva. Passano al massimo cinque/sei macchine al giorno, ci dicono.
Ci fermiamo al confine argentino e chiediamo alla gendarmeria se hanno un posto dove farci dormire.
Sono gentilissimi, e ci alloggiano nella vecchia scuola, dove tantissimi anni fa, quando i ranch erano abitati, venivano i bambini a lezione.
Ora invece ci sono solamente sei soldati a pattugliare il posto di frontiera, e la scuola non è più usata, anche se ancora ben tenuta.
Ci portano la legna per accendere la stufa, aprono il gas per poterci far usare la cucina, e ci portano anche le uova fresche delle loro galline 😊
È incredibile e quasi inimmaginabile quanto questi posti siano isolati e solitari.
Faccio fatica a immaginare la vita dei gaucho. Spesso vive una sola persona in un ranch immenso, solo, per mesi, a gestire mandrie da 2000/3000 capi.
C’è spesso la radiolina accesa, a tenergli compagnia. E ora la stagione è “buona”. Ma in inverno… con il freddo e con la neve… nel mezzo delle pampas… il solo pensiero crea una strana malinconia e sensazione di solitudine.
E la stessa sensazione di area remota si respira ora qui alla frontiera. Gendarmi gentilissimi, con cui Marco (sempre chiacchierone) intrattiene lunghe conversazioni.
Vengono qui a questo posto di frontiera a turni di 15 giorni, e anche per loro essere qui è uno stacco dal mondo.
C’è corrente solo dalle 20 alle 24, con internet lentissimo, sufficiente solo per inviare messaggi.
Fuori da queste cinque casette, ancora “las pampas”, con un fiume a separare il confine.
Lo sguardo si perde verso l’infinito. Si perde… È una distesa cosi immensa da creare una sensazione quasi di panico e ansia. Impossibile da descrivere.
Trascorriamo una piacevole serata chiacchierando con i gendarmi, e la sera crolliamo addormentati davanti alla stufa 😄