Il problema principale che stiamo avendo in Francia sono le tappe forzate. Nonostante tutte le mie capacità logistiche e di planning, ci sono giorni in cui è impossibile spezzare le tappe come vorremmo. Ieri ho passato due ore attaccata a internet per trovare un modo di accorciare la tappa odierna; niente da fare!!! Non ho trovato nessun modo per fare meno di 26 km.
I primi dieci chilometri sono quasi tutti su strada. Ogni tanto riusciamo a trovare qualche stradina in mezzo a vigneti e frutteti. Peccato che ad un certo punto da una casa esce una signora imbestialita che ci dice che quel sentiero non porta da nessuna parte… che ci sono dei fossati… e che da lì non passa nessun cammino. Le crediamo poco, ma nel dubbio torniamo sui nostri passi e riprendiamo la strada.
Carletto purtroppo ha dolore ad una caviglia e questo lo rallenta parecchio. Lo vediamo ogni passo più sofferente. Gli chiediamo come va, ma si vede che sta soffrendo. Probabile che la tappa lunghissima fino ad Arles abbia sforzato troppo e abbia leggermente infiammato il tendine.
Arriviamo ad un paesino e mancano ancora 16 km a fine tappa, senza nulla nel mezzo. Carletto teme di non farcela. In realtà ce la potrebbe fare, ma il rischio è di sottoporre tendine e caviglia ad un ulteriore stress e poi restare bloccato per giorni. Carletto decide quindi di concludere la tappa prendendo un treno, un bus o un passaggio in auto. Ci salutiamo e ci diamo appuntamento all’ostello dove abbiamo prenotato per la sera.
Proseguiamo costeggiamo per vari km un canale. Paesaggio monotono senza nulla da evidenziare, se non alcuni fagiani e lepri che attraversano il sentiero. Ogni tanto controllo per vedere se Carletto ci ha mandato qualche messaggio… nulla… Siamo un po’ preoccupati, perché quando abbiamo salutato Carletto non sapevamo che treni o pullman avrebbe trovato. L’unica nota che ci rassicura è che Carletto parla Francese, e quindi in caso di necessità può comunicare.
Mi sento anche un po’ in colpa ad averlo abbandonato a metà tappa. Facciamo gli ultimi km chiedendoci se Carletto sia già arrivato o meno. E mentre facciamo gli ultimi metri… eccolo lì!!! Davanti alla porta dell’ostello! 😊
Ebbene… non c’erano ne treni ne bus che collegavano i due paesi. Quindi Carletto ha iniziato a camminare e allungato il dito per chiedere un passaggio. Un ragazzo si è fermato e lo ha portato a destinazione. Da come guidava, sembra che forse sarebbe stato meglio rischiare il male al tendine che non la vita in auto 😂, ma tutto è andato bene e Carletto è arrivato sano e salvo.
Un antinfiammatorio e un po’ di crema al piede, e speriamo che domani il tendine vada meglio… perché il primo paese con un hotel è nuovamente a 23 km di distanza.
E stasera Carletto ci ha coccolato cucinandoci un piattone di pasta con tonno e peperoncino!!!
Forza ragazzi! Tifo x voi siete grandi!!
vi faccio i migliori auguri di buone feste evolendo potete mettervi in contatto con ughetta ciaponi ha fatto il cammino con il marito andata e ritorno buon cammino