Due italiani incendiano il Parco Nazionale Los Glaciares

Da El Chalten inizia ufficialmente il cammino: the Greater Patagonian Trail.

Noi l’abbiamo un po’ allungato, percorrendo la Tierra del Fuego. Ma ora qui siamo, pronti per iniziare la GPT.

Il primo pezzo di cammino si snoda all’interno del “Parco Nazionale Los Glaciares”, con varie opzioni e deviazioni per passare da alcuni punti panoramici.

Purtroppo anche oggi il cielo è coperto. Davanti a noi c’è il Cerro Torre, ma le nuvole lo coprono.
Il sentiero di montagna, per raggiungere il campeggio alla base della Laguna Torre è ripido, ma non estremamente complicato. Sono solo dieci km.
Il problema sono gli zaini, che con tutto l’equipaggiamento per il campeggio pesano davvero troppo. Già stiamo pensando a cosa abbandonare 😐

Durante il cammino incontriamo armadilli, picchi dalla testa rossa, e altri volatili che non sò identificare.

Arriviamo alla Laguna Torre.
Lì, dietro la laguna, c’è un ghiacciaio e il Cerro Torre torreggia sulla laguna. Così dicono 😂Perché noi il Cerro Torre non lo vediamo, tanto le nuvole sono basse 😂

Il paesaggio è comunque bello… ma senza cielo blu il ghiacciaio e le nuvole si fondono in un bianco totale, difficili da separare.

Vicino alla Laguna c’è il “Camping de Agostini”.
Montiamo la tenda, filtriamo l’acqua e ci prepariamo a cucinare.

E qui… inizia il panico e il disastro 😱😱😱
Abbiamo un fornelletto che funziona sia a legna che ad alcol.
Qualche giorno fa, in Cile, avendo finito la bottiglietta di alcol, siamo andati a comprarne altro.
Al posto dell’alcol (che sembra introvabile) ci hanno consigliato di usare della “Benzina Blanca”, dicendo che brucia benissimo, addirittura meglio dell’alcol.

Prepariamo la stufetta. Versiamo la Benzina Blanca e accendiamo.
Tutto bene per i primi due minuti… finché la fiamma inizia ad aumentare di intensità. E aumenta… e aumenta… le fiamme intorno al fornelletto si fanno sempre più alte e pericolose.
Mettiamo rapidamente il coperchio, che serve a regolare la fiamma ed eventualmente spegnere il fornelletto.
Peggio 😱Anziché spegnere la fiamma, il coperchio le peggiora 😱Le fiamme escono dai bordi del coperchio 😱
Che cavolo succede??? Pazzesco!!!
Spegniti! Spegniti! Spegniti caspiterina!!! 😱

Per fortuna tutto il terreno intorno a noi è umido. Altrimenti il rischio di incendio avrebbe potuto essere elevato 😱Soprattutto con il vento che fa volteggiare le fiamme intorno al fornelletto 😱

Dopo l’israelisno che per bruciare la carta igienica, otto anni fa ha bruciato e distrutto ettari ed ettari di Parco Nazionale al Torre del Paine (un incendio durato più di due settimane), abbiamo rischiato la notizia di “due italiani che per cucinare un risotto istantaneo hanno bruciato mezzo Parco Los Glaciares” 😱

Proteggiamo la zona circostante e aspettiamo che la Benzina Blanca finisca di bruciare e si spenga. Che panico. E ora che è spento, che respiro di sollievo 😌

Ma ora… che facciamo?
Abbiamo davanti a noi 5/6 giorni di trekking, senza incontrare villaggi. Ci serve qualcosa per accendere la stufa. La legna è tutta bagnata e comunque è un processo più lungo e complicato. Ci serve dell’alcol.

Dobbiamo tornare ad El Chalten 😢
Il problema è che domani e dopodomani sono gli unici due giorni di bel tempo, poi sembra tornare il mal tempo. E sprecare l’unico giorno di sole per tornare ad El Chalten e poi tornare qui mi infastidisce. E che cavoli!!! 😤

E qui si scatena la mia vena testarda e un po’ impulsiva 😰
Sono solo le quattro.
C’è luce fino alle dieci.
Sono solo dieci chilometri.
In discesa, senza zaino, li posso fare in due ore.
Alle sei posso essere ad El Chalten.
E poi sono dieci chilometri in salita.
Li posso fare in tre ore. Per le nove posso essere di ritorno.

Marco non vuole. Preferisce aspettare domani.
Uno resta qui con tenda e zaini e l’altro va a comprare l’alcol. E buttiamo via la giornata di sole… e domani dovremmo essere al Fitz Roy… con le sue lagune magiche e blu… Le voglio vedere con il sole!!! 😤

Smettiamola di perdere tempo!!! Non sono per niente stanca. Marco ha un ginocchio che gli fa un po’ male, quindi meglio se vado io!

Vado!!!!!
Il ritorno ad El Chalten è rapidissimo. Scendo praticamente saltellando. Uno a uno sorpasso tutti quelli che hanno fatto l’escursione in giornata e stanno tornando in albergo. In barba a chi dice che con gli scarponcini di montagna non si può correre 😂Senza zaino sembra di volare 😂
Alle sei ho già raggiunto El Chalten, comprato un litro di alcol, e sono pronta a ripartire.
Sono in anticipo sui miei tempi stimati 😝

Inizia il ritorno alla Laguna Torre.
I primi tre chilometri sono in salita. E qui… smetto di correre. La stanchezza comincia a farsi sentire.
Sono solo dieci chilometri, mi dico.
Forza… ormai dovrebbero essere solo otto…
Per la terza volta, nella stessa giornata, rivedo gli stessi paesaggi e “mirador”.
Non mi fermo. Rallento il passo, ma proseguo.
Un passo dopo l’altro la Laguna Torre si avvicina.

Incrocio gli ultimi ritardatari che rientrano a El Chalten.
E poi… più nessuno. Sono sola.
Mancano solo tre chilometri, ma sono stanca.
Inizio a sentirmi come Cappuccetto Rosso nel bosco, con il lupo cattivo che la segue.
Io però sono più un Cappuccetto Verde, che si sente osservata dai puma che popolano la foresta.
Ma perché cavolo devono mettere i cartelli “Cosa fare se incontrate un puma?” 😱
“Non correre”, scrivono. Tranquilli… c’è poco da correre qui…
“State fermi e alzate le braccia per sembrare più grandi”, scrivono. Mmm… ok… e poi?
Tutto qui? Utilissimo!!! 😱 Fantastico 😱
Ma una foto la posso fare se incontro un puma? 😂
Nel cartello non lo dicono 😂

E così, passo dopo passo e un po’ di pensieri assurdi e ridicoli, mi avvicino alla laguna.

E poco dopo, anziché il puma incontro Marco che mi sta venendo incontro sul sentiero.
Poco dopo le 8, ri-eccoci al campeggio 😉
Con un litro di alcol per cucinare 😂

Domani VOGLIO il sole al Fitz Roy 😁😁😁

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